In occasione della Festa della Rivoluzione del 14 gennaio 2135 detenuti riceveranno la grazia. La decisione arriva dal nuovo presidente tunisino Beji Caid Essebsi ed è stata presa durante una riunione con il ministro della Giustizia, Hafedh Ben Salah.
Secondo il provvedimento saranno 1.322 i reclusi che godranno di liberazione immediata, per i restanti 813 ci sarà la possibilità di una riduzione della pena. La proposta di scarcerazione è stata valuta da una commissione speciale che ha operato seguendo i requisiti del principio di uguaglianza fra i detenuti, della natura del reato, del tempo di permanenza in carcere e della buona condotta. Non sono state considerati i casi che appartengono a reati gravi, terrorismo e incitamento all’odio.
La Rivoluzione dei Gelsomini, così è stata definita la serie di proteste e sommosse popolari che hanno agitato le città del Paese nel biennio 2010-2011 portò alla caduta del regime dell’ultra ventennale Ben Ali e diede vita a una fase di transizione democratica. Dalle ultime elezioni è uscito vincitore Essebsi a cui spetta il compito di fare comprendere ai suoi concittadini che la “primavera” tunisina, sebbene abbia permesso la caduta della dittatura, non può più condizionare la vita quotidiana del Paese e dove l’Islam, pur mantenendo un posto importante, non può limitare la libertà dei tunesini.