Mentre infuriano le polemiche sul riscatto pagato dall’Italia per la loro liberazione, Greta e Vanessa, le due collaboranti rapite in Siria la scorsa estate e liberate da pochi giorni, provano a tornare alla vita normale passando le prime notti nelle rispettive case, con i familiari. “E’ un po’ difficile ora stare lontana da Greta”, ha detto Vanessa Marzullo davanti alla sua abitazione di Verdello (Lombardia) parlando del rapporto con l’amica e compagna di sventure Greta Ramelli, da cui si è allontanata per la prima volta dopo 5 mesi e mezzo di prigionia insieme. “Ci siamo date la buonanotte”.
Dopo il rapimento e la liberazione, ha intenzione di tornare in Siria? “Adesso sicuramente no, continueremo ad aiutare da qua. Noi non dimentichiamo”. “Ovvio che abbiamo chiesto scusa – ha aggiuntoriferendosi alle polemiche che hanno seguito il rilascio – ci dispiace per il dolore che abbiamo causato. Ma non siamo responsabili del nostro rapimento”.
Le fanno eco le dichiarazioni dell’amica Greta appena arrivata a casa a Gavirate, nel Varesotto: “Mi ricorderò sempre di quanti ci hanno aiutate e sostenute. Chiedo scusa a tutti, non volevo provocare dolore”. La giovane ha parlato di “momenti difficili” e si è detta “felice” di essere a casa. “Per ora non voglio tornare in Siria,la situazione laggiù è insostenibile”, ma “bisogna continuare comunque ad aiutarli”. Nessuna dichiarazione invece su un eventuale riscatto .