L’Africa, con Repubblica Centroafricana e Uganda, e l’America Latina, con Ecuador, Bolivia e Paraguay, sono i prossimi viaggi in cantiere per Papa Francesco. Intanto gli Stati Uniti già lo attendono per l’incontro mondiale delle famiglie che si svolgerà a Philadelphia dal 22 al 27 settembre. Nel Paese nordamericano probabilmente il Santo Padre farà tappa a Filadelfia, Washington e New York anche se non è da escludere – in questa o in un’altra occasione – una capatina verso una “periferia” quale potrebbe la zona di confine Stati Uniti-Messico.
L’attenzione del vescovo di Roma per gli ultimi della terra si evidenzia anche con la scelta di recarsi nei Paesi africani che sono colpiti dalla grave epidemia di Ebola. Nel recente viaggio in Asia ha cercato di portare misericordia e confortare i sofferenti. In Sri Lanka ha incontrato le minoranze, in particolare chi ha subito più pesantemente il sanguinoso conflitto cingalesi-tamil. Nelle Filippine ha abbracciato i sopravvissuti del tifone del 2013, ha ascoltato le testimonianze dei bambini di strada che dormono sul cartone e cercano da mangiare tra i rifiuti. Ancora risuona nell’aria la domanda rivolta al Pontefice a Manila dalla piccola sopravvissuta alla strada: “Perché Dio permette questo? E perché tante poche persone ci aiutano?”.