“Gli Usa vogliono dominare il mondo”, ma “la Russia non permetterà una nuova guerra fredda”: a parlare è il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, all’annuale conferenza stampa sui risultati dell’anno appena concluso commentando il discorso di Barack Obama sullo stato dell’Unione. “I nostri partner occidentali devono capire che la sicurezza nel mondo di oggi non è possibile attraverso un approccio unilaterale” ha chiarito il ministro, ma è necessaria una “cooperazione costruttiva” sulla base del “rispetto dei reciproci interessi”. A detta di Lavrov, gli Usa “non possono risolvere nemmeno una questione internazionale da soli”. “Sono già stati costretti a chiedere aiuto, a formare coalizioni: è successo così in Iraq, come anche ora accade nella lotta contro il cosiddetto ‘Stato islamico’”, ha evidenziato il capo della diplomazia russa. Nonostante ciò, ha denunciato Lavrov, “la mentalità da Guerra Fredda non è ancora scomparsa”.
Nel suo intervento della notte, Obama aveva ricordato che gli Usa si sono opposti all’ingerenza di Mosca nella crisi ucraina e aveva dichiarato: “Oggi la Russia è isolata, con la sua economia a pezzi”. “L’economia russa è sotto controllo nonostante le sanzioni illegali decise nei mesi scorsi da Washington e Bruxelles” ha invece rivendicato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, in una intervista al settimanale russo “Argumenty i Fakty”. Secondo il portavoce presidenziale, l’Occidente sta utilizzando la crisi ucraina come pretesto “per isolare la Russia, soffocare la sua economia e rovesciare Vladimir Putin”. “Se non ci fosse stata la Crimea – ha chiarito Peskov – avrebbero trovato un’altra cosa”.
Per quanto riguarda il conflitto nell’est dell’Ucraina, dove negli ultimi giorni sono ripresi i combattimenti, Peskov ha spiegato che “tutto quello che la Russia può fare, lo ha già fatto”. “È un conflitto nazionale che non si concluderà che con il dialogo e solo il governo ucraino può farlo”, ha concluso il portavoce di Putin, ammettendo infine che la Russia, “malgrado l’euforia patriottica” seguita all’annessione della Crimea nel marzo dello scorso anno, sta attraversando una fase di difficoltà a causa del “confronto con l’Occidente, un confronto politico, ideologico, mediatico e diplomatico ma, fortunatamente, non militare”.