Israele “sostiene i ribelli in Siria, ogni volta che avanziamo da qualche parte loro ci attaccano per danneggiare l’esercito”. A parlare è il presidente siriano in un’intervista alla rivista americana “Foreign Affairs” nella quale si è pronunciato per la prima volta dopo il raid aereo che ha ucciso sei esponenti di Hezbollah e ad un comandante dei pasdaran iraniani sulle Alture del Golan. “Ecco perché – ha aggiunto ironicamente Assad -in Siria qualcuno scherza: come si può dire che al-Qaeda non ha un’aviazione? Hanno l’aviazione israeliana”.
Il leader di Damasco rispondendo alle domande del giornalista specifica che sebbene ci siano stati progressi nel Paese, la situazione non è mai buona quando è in atto un conflitto: “La guerra è sempre distruzione”. Il giorno dopo il raid su Quneitra il presidente siriano ha telefonato al segretario generale di Hezbollah per porgergli le proprie condoglianze.
“Dal cessate il fuoco nel 1974 – prosegue il presidente – non è mai stata condotta un’operazione contro Israele sulle Alture del Golan. Israele è stato invece quello che ha attaccato la Siria per due anni senza ragione”. E sul raid del 18 gennaio il leader siriano ha affermato che la teoria israeliana secondo cui il raid è stato compiuto per “sventare un attentato” sarebbe solo una scusa “molto lontana dalla realtà” per eliminare i membri di Hezbollah.