Il vescovo di Crema: “La moschea è un diritto”

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“Non è mio compito offrire una risposta politica sul tema dell’accoglienza dei musulmani e sui luoghi di culto, in quanto è di competenza delle autorità civili, che faranno riferimento alle attuali legislazioni. Ritengo che un luogo di preghiera debba essere riconosciuto per non restare solo sul piano teorico”. Queste le parole di Mons. Oscar Cantoni, vescovo di Crema, in una sua pubblicazione intitolata “oltre i muri” redatta in occasione della tradizionale settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.

“Una certa resistenza più emotiva che razionale, un clima di paura, derivato e giustificato in parte anche dai recenti atti terroristici che hanno insanguinato la Francia e non solo, ci porta a considerare gli immigrati, i membri di religioni diverse, soprattutto i Musulmani, presenti sul nostro territorio, come persone da cui difendersi o da cui salvaguardarsi, prima ancora che fratelli da accogliere e riconoscere nella loro dignità”.

Il vescovo ha infine sottolineato l’importanza di non dare “per scontato che è impossibile vivere in armonia con quanti provengono da altre culture e religioni. Senza per nulla sminuire la ricchezza e la fecondità della nostra fede cristiana, dovremmo considerare come in una società secolarizzata quale è la nostra, dove la tendenza prevalente è quella di relegare la religione a un fatto privato e, molto di più, dove si è portati a credere che l’uomo possa sostituirsi a Dio, anzi a fare a meno di lui, tutte le religioni sono un forte richiamo al trascendente, e nello stesso tempo, un’occasione per la promozione della dignità della persona, un servizio nella costruzione della pace e della giustizia”. Mons. Cantoni si è espresso in diocesi su questo argomento proprio mentre le autorità civili di crema stanno organizzando una seduta pubblica del consiglio comunale per discutere la possibilità di edificare una moschea in città.