Qualche giorno aveva raggiunto un traguardo importante negli Australian Open: Malek Jaziri, giovane tunisino, aveva raggiunto per la prima volta il terzo turno in uno Slam, battuto poi con dignità da Nick Kyrgios. Oggi però, a Montpellier, il sospetto è che su di lui possano essere ricadute notevoli pressioni dalla federazione tunisina perché non vincesse il suo match contro Denis Istomin.
L’africano che stava vincendo 6-3, ha misteriosamente lasciato il campo, affermando poi di aver nuovamente sentito dolore al braccio destro : negli ottavi di finale avrebbe dovuto vedersela con l’israeliano Dudi Sela, numero 87 del mondo. La memoria allora non può che tornare al 2013 quando, al torneo Challenger di Tachkent in Uzbeikistan, Jaziri si era ritirato prima di scendere in campo contro l’altro israeliano Amir Weintraub. Dichiarò di soffrire di un problem al ginocchio, ma si scoprì che ricevette l’ordine di non giocare proprio dalla federazione tunisina. Francesco Ricci Bitti, a capo dell’ITF (Federazione Internazionale Tennis), decise per la squalifica della Tunisia per un anno dalla Coppa Davis. Nello stesso anno Ons Jabeur, giovane tennista tunisina, si ritirò mentre stava battendo la polacca Magda Linette nel quarto di finale del torneo Wta International di Baku: avanti 6-3 4-1 l’africana aveva in mano la sua prima semifinale in carriera nel circuito maggiore, ma ad attenderla ci sarebbe stata l’israeliana Shahar Peer. In semifinale andò Linette, con Jabeur che si giustificò accennando ad un problema alla caviglia, giustificazione che non convinse molto.
L’Atp ha confermato che il problema esiste, come verificato dal fisioterapista, tuttavia indagherà sulla vicenda: “Visto il precedente del 2013, valuteremo con grande attenzione questa circostanza”. Jaziri, numero 65 ATP, si è ritirato anche dal doppio, dove avrebbe affrontato un avversario israeliano (Jonathan Erlich). La federazione tennis tunisina non ha risposto ai tentativi di contatto da parte di vari organi di stampa. I paesi arabi da tempo boicottano gli sportivi israeliani per la nota vicenda dei palestinesi nella Striscia di Gaza.