Dopo la decisione dell’unione africana di fare fronte comune contro il terrorismo, e in particolare contro i fondamentalisti di Boko Haram, le difese sono aumentate. In Niger le forze dell’esercito hanno respinto due attacchi di Boko Haram, uccidendo 109 militanti del gruppo islamico. Lo ha annunciato il ministro della Difesa di Niamey, Karidjo. Negli scontri sono morti anche 4 militari e un civile. Due soldati risultano dispersi, diciassette feriti. Gli attacchi sono stati compiuti nelle città di Bosso e Diffa, lungo la frontiera con la Nigeria. A Bosso, oltre all’esercito nigeriano, erano presenti anche le forze del Ciad.
Di supporto alle forze sul campo c’è anche il lavoro di intelligence americano. Secondo l’ultima stima fornita dai servizi Usa, i cosiddetti ‘talebani d’Africa’, che hanno recentemente compiuto stragi come quella di Baga in cui hanno massacrato 2.000 persone e fatto incursioni in Ciad e Niger.
Sarebbero un nucleo di combattenti tra le 4.000 e le 6.000 unità.
Per gli Stati Uniti Boko Haram non rappresenta al momento una grande minaccia ai giacimenti petroliferi del Paese, che sono a Sud, mentre il gruppo è attivo soprattutto nel Nord musulmano. Ovviamente diverso è il punto di vista degli africani, che invece vedono nei fondamentalisti un grandissima insidia rispetto alla società africana.