È successo a una 91enne diversamente abile, munita di regolare pass che si è vista recapitare una multa di ben 75 euro per aver parcheggiato sul posto riservato ai disabili senza lo specifico contrassegno. Naturalmente proprio questo sarà il tema della contestazione, l’avvenuta o meno esposizione del tagliando, visto che la signora dice di averlo posizionato sul cruscotto ma che i vigili non hanno verificato. Quanto sopra riportato è da annoverare tra i tanti casi in cui “la bramosia di far cassa” come la definisce Giovanni D’Agata dello “Sportello dei Diritti” supera il dovere civico della Pubblica Amministrazione.
Infatti sempre più spesso l’anziano o il disabile che si vedono recapitare una multa di questo genere, piuttosto che contestarla ne preferiscono il pagamento con evidente disagio economico in primis ed anche psicologico. Da questi episodi ci rendiamo conto di come il nostro Paese si stia connotando sempre meno tollerante verso certe minoranze che si profilano più deboli e come coloro che dovrebbero tutelarle, gli Amministratori della Cosa Pubblica appunto, li vedano alla fine come fonte di reddito per “spremerle” in periodo elettorale o in casi specifici come quello raccontato.