In un clima di crescente tensione e paura che nuovi attacchi terroristici possano verificarsi in Europa, soprattutto dopo le recenti minacce che l’Isis ha rivolto all’Italia e all’attentato al caffè di Copenaghen, una donna di 25 anni è stata arrestata appena dopo il suo scalo nell’aeroporto londinese di Heathrow. È arrivata dalla Turchia, ma il sospetto è che possa essere stata in Siria per unirsi alle fila del gruppo terroristico dell’autoproclamato Califfato.
La polizia londinese ha tenuto a precisare che “l’arresto era pianificato” e l’unità anti-terrorismo del West Midlands ha comunicato che la ragazza non ha rappresentato nessun tipo di minaccia né per i passeggeri del volo, né per le persone che si trovavano con lei sul velivolo. La presunta terrorista di Sparkbrook, al momento dell’arresto, era con il figlioletto di appena un anno e sarebbe anche stata accusata di sottrazione e maltrattamento di minore. Il bambino che è stato preso in custodia dalle forze dell’ordine verrà affidato ai servizi sociali, che sono stati prontamente allertati.
Proprio i foreign fighters sono stati il tema principale di una riunione ieri a Washington, dove il segretario di Stato statunitense, John Kerry ha definito i dati presentati “inquietanti”. Sarebbero oltre 20 mila le persone provenienti da oltre 100 Paesi che hanno viaggiato in Siria o in Iraq per unirsi alle milizie del Califfato. La metà di loro sono di origini mediorientali, ma le reclute dell’Europa occidentali sono quasi 4 mila.