Il presidente yemenita Abed Rabbo Mansur Hadi, ha potuto lasciare la sua casa a Sana’a per la prima volta da quando era stato messo agli arresti domiciliari dai ribelli sciiti Houthi che lo hanno deposto a fine gennaio. Hadi, dopo aver raggiunto la città di Aden, uno dei principali centri del Paese, ha tenuto ieri una riunione con i suoi collaboratori riprendendo ufficialmente le sue attività di capo dello Stato. Tra i presenti, la maggioranza era composta dai leader del Sud e da ufficiali militari.
L’emittente televisiva della città ha trasmesso le immagini dell’incontro durante il quale il presidente liberato dagli Houti, ha ribadito l’intenzione di continuare a rispettare l’iniziativa costituzionale di cui si è fatto portavoce. E’ dal 2011 infatti che lo Yemen ha iniziato a trasformarsi in una polveriera, da quando iniziarono le proteste contro l’allora presidente Saleh che venne destituito e al suo posto prese il potere il fedelissimo Hadi, che proseguì con la proposta di dividere il paese in sei regioni, una sorta di federalizzazione con gli sciiti relegati nel nord, i secessionisti nel sud e le aree ricche di petrolio del centro in mano sostanzialmente alle tribù sunnite.