Un buco nel muro della cella dove sono stati rinchiusi da diverse settimane e il buio della notte come complice per fuggire dai jihadisti di Boko Haram. E’ accaduto in Nigeria dove un gruppo di 15 persone, 5 donne e 10 bambini tra i 5 e i 13 anni, è riuscito a scappare dalla prigione in cui era stato condotto da alcuni membri dell’organizzazione terroristica dopo il rapimento in un villaggio del Camerun.
I jihadisti avevano assediato le loro case il 29 gennaio, uccidendo tre persone e incendiando diverse abitazioni. A seguito del primo attacco, quando la gente del villaggio si era riunita per le cerimonie funebri delle vittime, gli uomini di Boko Haram erano tornati prendendo in ostaggio altre 25 abitanti.
Dopo aver camminato senza sosta tutta la notte il gruppo è riuscito a raggiungere la zona di Kangaleri, per poi proseguire sino a Kinguerwa, dove hanno avuto assistenza. Attualmente sono un centinaio i camerunesi sequestrati dai Boko Haram ed ancora sotto sequestro.
Pochi giorni fa, nel territorio a nord della regione, una bambina di 7 anni si è fatta esplodere a un posto di controllo nelle vicinanze di un mercato del villaggio di Potiskum. La bambina, ha spiegato un testimone, “si è rifiutata di sottoporsi ai controlli e poi ha fatto esplodere la bomba”, che aveva attaccata al corpo. Anche se l’azione non è stata direttamente rivendicata, ha le caratteristiche degli attentati del gruppo terrorista di Boko Haram che dal 2009 continua a seminare morte e distruzione in tutta la Nigeria.
