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Un cartone animato per la salvaguardia delle lingue minoritarie in Italia

“Af blù”, Ape blu, sarà il primo cartone animato per bambini da 4 a 8 anni in marilenghe, la lingua friulana. Il 24 febbraio, infatti, il Cta (Centro Teatro Animazioni) di Gorizia e l’Arlef (Agenzia regionale per la lingua friulana) hanno dato notizia della prossima uscita del primo cartone animato in lingua friulana. “Un prodotto di alta qualità, realizzato con il sostegno della Regione, che si presta anche a finalità didattiche ed è adatto alla televisione, ma anche ai nuovi media” hanno sottolineato il presidente dell’Arlef, Lorenzo Fabbro insieme all’assessore regionale Loredana Panariti, al direttore dell’Arlef, William Cisilino, al direttore artistico del Cta, Roberto Piaggio e agli autori del cartone animato. La novità di “Af blu” è il frutto del lavoro di professionisti del Friuli Venezia Giulia: “Il viaggio dell’Ape blu – ha spiegato Serena Di Blasio illustrando il senso del cartone – è la metafora di un viaggio alla scoperta dell’importanza della diversità per la stessa salvaguardia della società: l’ape blu, infatti, alla fine salverà il suo alveare dalla catastrofe proprio grazie al suo essere diversa”.

Rispetto invece al felice azzardo della scelta linguistica, Di Blasio ha raccontato come “il friulano sia una delle lingue minoritarie ma esprime una straordinaria ricchezza dal punto di vista artistico ed espressivo”. Il Furlan, ovvero la lingua friulana (che ha subito l’influsso della lingua tedesca e slovena) è una lingua romanza, parlata in Italia nel Friuli-Venezia Giulia e in tre comuni del Veneto e dal 1999 è riconosciuta come lingua minoritaria storica e tutelata a livello locale.  Questo ha permesso l’attivazione ufficiale dell’insegnamento del marilenghe nelle scuole. L’uso della lingua nei rapporti con le istituzioni pubbliche è regolato dalla legge regionale del 2007. Le lingue minoritarie, tra le quali il fiulano di norma non sono etichettabili come dialetti, ma la stessa legislazione (statale e regionale) per identificare sottovarianti interne a queste “lingue” preferisce sempre il termine “variante”. Alla materia della salvaguardia del friulano si occupa l’art. 6 della Costituzione (“La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”). Oltre alla tutela legislativa anche alcuni finanziamenti nell’ultimo periodo hanno garantito l’utilizzo del friulano nel campo della cultura e dell’informazione.

Con “Af Blù” si vorrebbe valorizzare questa ricchezza culturale e “promuoverla in ogni ambito della nostra società, a partire dalle nuovissime generazioni”. Panariti, inoltre ribadisce la sua soddisfazione come assessore del Lavoro per “quest’opera, dato che la Regione ha intenzione di impegnarsi anche per la formazione di nuove leve in campo multimediale. E altrettanto ne sono contenta come assessore all’istruzione, dal momento che è una proposta didattica importante, in linea con la politica regionale per la valorizzazione del friulano nelle scuole e, in genere, del plurilinguismo del Friuli Venezia Giulia». I promotori hanno colto l’importanza di questa iniziativa che potrebbe essere estesa all’Italia tutta da Nord a Sud, in vista della scoperta e della rivalutazione di una realtà regionale e delle lingue minoritarie, che in questo frangente è la lingua friulana.

Un’occasione per i bambini di apprendere una lingua, che in quanto tale è parte strutturante della persona. Altresì, servendosi di un mezzo come la televisione per veicolare la promozione del Furlan, l’opportunità è ghiotta per linguisti, filologi romanzi e per coloro che chiedono un trattamento simile a quello garantito alla lingua italiana. Il friulano, spesso assorbito dal ladino, con il sardo, l’italiano e il dalmatico fa parte delle lingue italo-romanze.
I disegni della prima puntata pilota dell’Ape Blu sono di Giulia Spanghero, la scrittura, sceneggiatura e regia sono di Serena Di Blasio, l’animazione di Giorgio Cantoni, la traduzione in friulano è di Michele Polo, le musiche originali di Matteo Sgobino. Hanno collaborato l’attrice Nicoletta Oscuro (voci) e i musicisti Didier Ortolani e Alessandro Turchet.

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