“Gli applausi e il consenso non dureranno, o almeno, rischiano di non durare. Bisognerà approfondire quello che il Papa dice e scrive, per capirlo e seguirlo davvero”. Lo ha scritto il cardinale Georges Cottier, teologo emerito della Casa Pontificia, in un libro-intervista intitolato “Selfie, Dialogo sulla Chiesa con il teologo dei tre Papi” e presentato oggi nella sede di Radio Vaticana. Nelle pagine del testo appena pubblicato il 92enne presbitero dei Santi Domenico e Sisto ha affrontato un caleidoscopio di tematiche “calde” per la Chiesa, come l’aborto. “C’è una debolezza delle convinzioni cristiane in questo campo – ha dichiarato a proposito dell’interruzione volontaria della gravidanza – un cedimento nella coscienza diffusa del popolo, anche perché non si è saputo sempre spiegare e far capire”.
Riguardo all’argomento degli omosessuali ha osservato che il “Santo Padre non ha mai approvato il matrimonio” tra persone dello stesso sesso “che non è un vero matrimonio, anche se queste coppie possono avere dei diritti, come nel caso dell’ereditarietà”. Questi individui, ha aggiunto, “hanno tutti i diritti e devono essere rispettati. Se sono persone cristiane, aiutate a vivere pienamente il Cristianesimo”. Il porporato ha parlato anche della condizione femminile puntando il dito contro quella parte della Chiesa che ha messo le donne in condizioni di “inferiorità”, mentre Cristo ha dato loro “un ruolo immenso, in totale rottura con la mentalità del tempo”. Secondo il cardinale Cottier, inoltre, l’attuale vescovo di Roma sta lottando “per spostare l’attenzione della Chiesa da un’Europa considerata finora come centrale per aprirsi doverosamente ai problemi del resto del mondo”. “Pensiamo solo che oltre un miliardo di persone – ha soggiunto – vive nelle favelas, in condizioni miserabili. Bisogna sopportare questa realtà come una fatalità o lottare? Il Papa ha scelto la seconda strada”.