La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, a Torino per lanciare la campagna su fisco e previdenza, ha trattato diversi argomenti. Iniziando dalla scuola ha ribadito come questa sia “una parte troppo importante del sistema del Paese per pensare che possa essere riformata tenendo fuori dalla porta le parti sociali. Serve un confronto vero con chi è coinvolto nel lavoro, così da arrivare alla soluzione migliore”.
Inoltre, la segretaria della Cils ha aggiunto: “Oggi molto si discute di lavoro per quanto riguarda le regole mentre passa del tutto inosservato il fatto che non ci sia una strategia industriale che punti a rilanciare lo sviluppo e la crescita”. La politica, ha spiegato la Furlan, è troppo indaffarata a litigare, è questo il principale motivo che impedisce al Paese di puntare ad una ripresa.
Quanto all’articolo 18, ha espressamente dichiarato: “Non è un optional! Sarà regolamentato in modo diverso dal Jobs Act non rispetto la legge 300, ma in riferimento alla riforma Fornero. Fortunatamente in questo Paese c’è una contrattazione forte, questo permetterà di recuperare gli errori fatti dal governo”. Molto più forte la sua reazione nei confronti dei “licenziamenti collettivi” ritenuti dalla sindacalista italiana “un grave errore e un provvedimento assolutamente inutile”. Per la Furlan infine la strada del referendum sul Jobs Act ipotizzata dalla Fiom non è al momento materia di discussione, in quanto è un percorso ancora in evoluzione. “Credo che il ruolo del sindacato sia quello della contrattazione, quindi prima terminiamo il confronto, poi daremo il nostro giudizio complessivo”.