C’è oggi a Berlino il vertice tra il premier greco Tsipras e la cancelliera Angela Merkel, per discutere degli aiuti per Atene. Intanto il Financial Times rende pubblica una lettera inviata dal leader di Syriza alla Merkel dopo l’incontro di giovedì scorso che si era tenuto a Bruxelles. Nel drammatico messaggio Tsipras rende noto che “o l’Europa ci dà assistenza finanziaria nel breve termine o per la Grecia sarà impossibile fare fronte ai propri debiti senza far saltare già a fine mese il pagamento di salari e pensioni”. Uno scenario, quest’ultimo, “inaccettabile”. Atene propria alla Merkel, come rappresentante dell’eurogruppo, chiede di “non permettere che una piccola questione di cassa e una sorta di inerzia istituzionale in seno all’Eurozona si trasformino in un grande problema per la Grecia e l’Europa”.
Le parole del premier greco confermano come il rischio sia che prima della fine del mese di aprile Atene si ritrovi con le casse completamente vuote. Nella missiva – scrive sempre il giornale – Tsipras denuncia il fatto che il suo governo sia costretto a scegliere tra saldare i prestiti, soprattutto all’Fmi, o continuare a erogare la spesa sociale. Imputa la colpa della situazione ai limiti posti dalla Bce alla capacità della Grecia di emanare titoli a breve termine, oltre che alle autorità dell’Eurozona che si rifiutano di rimborsare ogni aiuto prima che Atene adotti un nuovo pacchetto di riforme economiche.
Dato che la Grecia non ha accesso ai mercati finanziari e in vista delle “scadenze sul fronte del debito in primavera e estate – scrive il premier greco – deve essere chiaro che le restrizioni della Bce”, combinate con un ritardo “nell’erogazione degli aiuti”, renderanno impossibile “per qualunque governo greco onorare i suoi debiti”. Perché, spiega, se Atene dovesse onorarli senza aver ricevuto assistenza finanziaria, “questo condurrebbe a un forte deterioramento” della già depressa economia sociale della Grecia. “Una prospettiva che io non posso consentire”.
Nell’attesa di vedere quanto emergerà dall’incontro a Berlino con la Merkel, il ministro dell’Economia spagnolo, Luis De Guindos gela le speranze di Atene, dicendo che l’Europa vedrà se “la lista delle riforme presentata è abbastanza completa oppure no”. Ma sottolinea che non ci sarà alcun “esborso prima che il governo greco non avrò provato di aver realmente varato e attutato queste riforme”. De Guindos insiste in particolare sulla necessità che il governo greco metta in campo un reale programma di privatizzazioni, mettendo in guardia Atene dal prendere “misure unilaterali”, come la legge anti-povertà della scorsa settimana.