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PUTIN PUNTA AL RIMPASTO, CAPI DIPARTIMENTO LICENZIATI

Sembra che possano trovare un fondamento nelle mosse di Putin, le voci secondo le quali la scomparsa dalla scena pubblica del presidente fosse dovuta ad una crisi dell’equilibrio tra le forze governative. Infatti il Cremlino ha visto oggi un piccolo rimpasto nei capi dipartimento: Vladimir Putin ha licenziato il responsabile della cooperazione internazionale della tesoreria, Serghieri Bolkhovitin, che si occupava della manutenzione e dell’uso dei beni immobili di proprietà federale all’estero.

Ma il presidente russo ha licenziato anche il responsabile delle politiche interne, Oleg Morozov, e al suo posto è stata nominata una delle sue vice, Tatiana Voronova. Nel rimpasto c’è stata anche la nomina di Liubov Glebova, membro della commissione di affari esteri del Senato, a capo dell’agenzia federale per i rapporti con la Cse (la comunità di Stati indipendenti nata dalle ceneri dell’Urss) e di Rossotrudnichestvo, per quanto riguarda l’agenzia federale per gli espatriati e la cooperazione umanitaria internazionale. Il decreto è stato firmato da Putin, però senza citare la ragione della sua decisione, quasi a confermare che dei terremoti all’interno del Cremlino ci siano stati.

La notizia arriva proprio il giorno in cui sembra che possano rovinarsi anche i rapporti con la Danimarca: le navi da guerra danesi saranno un obiettivo per le armi nucleari russe, se Copenaghen si unirà al programma missilistico della Nato. A dirlo è stato Mikhail Vanin, ambasciatore russo nel Paese. Ha inoltre aggiunto che non ritiene che i danesi abbiano compreso a pieno le conseguenze, se procederanno con la decisione di unirsi al programma. Infatti la Danimarca ha fatto sapere ad agosto che contribuirà allo scudo missilistico con la capacità radar di alcune sue navi da guerra.

“La Danimarca diventerà una parte della minaccia contro la Russia. Sarà meno pacifica, e le relazioni con il nostro Paese saranno danneggiate”, ha scritto Vanin, aggiungendo che Mosca ha dei missili che sarebbero in grado di penetrare nel futuro scudo missilistico. Il ministro degli Esteri della Danimarca, Martin Lidegaard, ha affermato che le parole di Vanin sono inaccettabili.

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