IL SUD DELLO YEMEN MESSO SOTTO SCACCO DAGLI SCIITI

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E’ di almeno 12 il bilancio dei morti nello scontro fra ribelli sciiti e sunniti nel sud dello Yemen a Mareb. L’emittente di al Jazeera ha inoltre fatto sapere di altre 20 persone uccise ad al Baydha in un attacco delle tribù sunnite contro i ribelli dell’imam Abdel Malik al Houthi. Gli scontri più violenti rimangono però quelli segnalati nel territorio meridionale di Mareb su cui gli sciiti hanno puntato in quanto sarebbe una delle poche zone con insediamenti petroliferi. Fino ad oggi le tribù locali sono riuscite a difendersi e a respingere l’avanzata dei ribelli grazie ai rinforzi giunti dal nord del Paese.

A sud ovest dello Yemen, precisamente a Taiz, 80 persone sono rimaste ferite dopo che i ribelli Houthi hanno aperto il fuoco tra i manifestanti che protestavano per la loro presenza  nella città. Si tratta del terzo giorno consecutivo di rivolta contro gli Houthi che la settimana scorsa hanno preso il controllo dell’aeroporto e di una base militare di Taez, cosniderata la terza città più importante del Paese.

Proprio ieri Jamal Benomar, inviato delle Nazioni Unite ha lanciato un appello invitando tutte le parti in conflitto ad aprirsi al dialogo per evitare che si scateni una guerra civile come in Siria e in Libia. Tale prospettiva, non troppo lontano dalla realtà, renderebbe il Paese terreno fertile per l’avanzata del Califfato e dei terroristi.