La corte di Cassazione ha assolto con formula piena Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia il primo novembre 2007. I due erano stati condannati in appello a 25 anni di reclusione il primo e a 28 anni e sei mesi la seconda. Amanda è stata condannata a tre anni per calunnia, pena già scontata. “Finalmente è finita”: così Vanessa Sollecito, sorella di Raffaele, dopo la sentenza. “È finita… è finita…” anche Francesco Sollecito ha accolto in lacrime la sentenza della Cassazione.
La sentenza conferma quanto per tutta la giornata ha campeggiato sulla pagina Facebook di Sollecito. “Innocenti”, infatti, era la parola che ricorreva sul suo profilo, con la sua immagine talvolta accomunata a quella di Amanda Knox. Sono stati diversi coloro che hanno lasciato messaggi di incoraggiamento all’ingegnere pugliese. Alcuni in inglese. “Good luck for today. Raffaele” scrive Petra. “Ti ho visto in tv questa mattina e il mio cuore si spezza solo per voi” le parole di Stacy. Nessun post invece da parte di Sollecito che giovedì aveva ringraziato per gli auguri per il suo compleanno. “Pieno di speranze – aveva aggiunto – per un futuro migliore per me, per tutti gli innocenti che gridano giustizia e per tutte le persone costrette a vivere nell’attesa di liberarsi da un incubo”. Quell’incubo che oggi è svanito.
Ma perché sono stati assolti? In attesa di vedere pubblicate le motivazioni della sentenza, appare chiaro che la linea difensiva dell’avvocato Buongiorno abbia fatto breccia: Sollecito non ha mai depistato, anzi ha sempre collaborato alle indagini: e durante l’aggressione a Meredith vedeva i cartoni animati. Raffaele Sollecito è un puro – ha detto – che si vede coinvolto in vicende spettacolari e gigantesche delle quali, come Forrest Gump, non si rende conto”. La Bongiorno si è inoltre soffermata su quelli che, a suo parere, sono “gli unici due indizi a carico dell’imputato: il gancetto del reggiseno di Meredith, e l’essere stato fidanzato per 10 giorni con Amanda Knox”. Isomma, un delitto per il quale non c’è mai stata prova di colpevolezza, e dunque la condanna non può arrivare da una pura costruzione logica.
L’avvocato Carlo Dalla Vedova, difensore della ragazza americana che attendeva la sentenza da Seattle, ha commentato: “Ho sentito Amanda e le ho appena comunicato la sentenza di assoluzione definitiva. Ovviamente lei è felice. Finalmente l’errore è stato emendato dalla Corte di Cassazione. E’ un importante riconoscimento per la giustizia. Chiederemo il risarcimento per ingiusta detenzione”.
LE TAPPE DELLA VICENDA
1 NOV 2007 – Meredith, studentessa inglese di 22 anni, in Italia per Erasmus, viene uccisa con una coltellata alla gola nel proprio appartamento. Il corpo viene trovato il giorno dopo in camera da letto, coperto da un piumone. A occuparsi delle indagini è la polizia.
6 NOV – In carcere finiscono Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Patrick Lumumba Diya. Amanda, americana, di Seattle, all’epoca ventenne, è la coinquilina di Meredith e studia all’Università per stranieri di Perugia. Sollecito, 24 anni, pugliese, laureando in ingegneria, ha da un paio di settimane una storia con Amanda. Lumumba, 38 anni, originario dell’ex Zaire, dal 1988 vive in Umbria dove gestisce un pub in cui lavorava Amanda. Tutti e tre si dichiarano estranei all’omicidio.
9 NOV – Il gip convalida i fermi.
15 NOV – Tracce del dna di Meredith e Amanda vengono rilevate su un coltello da cucina sequestrato a casa di Sollecito.
20 NOV – Patrick Lumumba viene rimesso in libertà dopo che dalle indagini è emersa la sua estraneità al delitto. Nello stesso giorno viene arrestato Rudy Guede, ivoriano di 21 anni, bloccato dalla polizia a Magonza, in Germania, dopo che gli investigatori palmari hanno individuato l’impronta di una sua mano insanguinata su un cuscino accanto al cadavere della studentessa inglese e a diverse tracce di Dna in casa.
6 DIC – Rudy è trasferito in Italia.
27 MAG 2008 – Il gip Claudia Matteini, su richiesta della procura, archivia il procedimento penale nei confronti di Patrick Lumumba.
19 GIU – I pm Giuliano Mignini e Manuela Comodi depositano l’atto di chiusura indagini. Per loro Meredith Kercher fu uccisa da Knox, Sollecito e Guede per futili motivi.
16 SET – Il gup Paolo Micheli accoglie la richiesta di rito abbreviato per Guede.
18 OTT – I pm chiedono al gup di Perugia la condanna all’ergastolo per Guede e il rinvio a giudizio per Sollecito e la Knox.
28 OTT – Il gup condanna a 30 anni di reclusione Rudy e dispone il processo per Amanda e Raffaele.
18 GEN 2009 – Inizia il dibattimento per Sollecito e per la Knox.
18 NOV – Si apre davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Perugia il processo d’appello nei confronti di Rudy Guede.
5 DIC – La corte d’Assise di Perugia, escludendo le aggravanti, condanna Knox a 26 anni di carcere e Sollecito a 25.
22 DIC – La corte d’Assise d’Appello riduce da 30 a 16 anni la pena inflitta a Guede. Concesse le attenuanti generiche.
4 MAR 2010 – Depositate le motivazioni della sentenza di primo grado nei confronti di Amanda e Raffaele. Hanno ucciso spinti da un movente “erotico, sessuale, violento”.
22 MAR – Depositate anche le motivazioni sulla condanna a Guede: “concorse pienamente”, scrivono i giudici della Corte d’Assise d’Appello, all’omicidio Kercher.
24 NOV – Si apre il processo d’appello per Amanda e Raffaele.
16 DIC – La Cassazione conferma la condanna a 16 anni per Rudy Guede che diventa così definitiva.
18 DIC – La Corte d’assise d’Appello di Perugia accoglie la richiesta delle difese per una nuova perizia del Dna presente sul coltello considerato l’arma del delitto e sul gancetto del reggiseno di Mez. Gli accertamenti tecnici, diranno sei mesi dopo i consulenti della Corte, “non sono attendibili”.
4 OTT 2011 – La corte d’Assise d’appello assolve i due imputati per l’omicidio “per non avere commesso il fatto” e ne dispone la scarcerazione.
15 DIC – Depositate le motivazioni. Secondo i giudici di secondo grado i “mattoni” su cui si è basata la condanna “sono venuti meno”: c’è una “insussistenza materiale” degli indizi, dalle tracce di Dna all’arma del delitto.
25 MAR 2013 – Il processo ad Amanda e Raffaele approda in Cassazione. Il pg chiede l’annullamento della sentenza di assoluzione, definita un “raro concentrato di violazioni di legge e di illogicità”.
26 MAR – La Suprema corte annulla la sentenza di secondo grado e rinvia alla Corte d’appello di Firenze per un nuovo processo.
30 SET – A Firenze si apre il nuovo processo di appello.
26 NOV – Il pg Alessandro Crini chiede condanne a 30 anni per Knox e 26 per Sollecito.
30 GEN 2014 – La Corte d’assise d’appello di Firenze condanna a 28 anni e sei mesi e 25 anni la Knox e Sollecito per il quale viene anche disposto il divieto di espatrio.
29 APR – Depositate le motivazioni della sentenza di condanna. Si compongono di 337 pagine. Contro la sentenza hanno fatto ricorso in Cassazione le difese dei due giovani.
25 MAR 2015 – Comincia il processo in Cassazione.
27 MAR – Sollecito e Amanda sono stati assolti per l’omicidio di Meredith Kercher