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SPARA DUE COLPI DAVANTI AL CONGRESSO DEI MAGISTRATI A REGGIO CALABRIA

Due colpi in aria hanno squarciato la tranquillità del sabato mattina. Un’azione dimostrativa senza velleità di uccidere, ma che ha creato scompiglio nella giornata del ministro della Giustizia Andrea Orlando. E’ accaduto a Reggio Calabria, davanti al Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, dove Magistratura democratica sta celebrando il XX Congresso nazionale . L’uomo è giunto nei pressi del teatro Cilea a bordo di un vecchio fuoristrada, ha parcheggiato e ha sparato due colpi senza ferire nessuno. Poco dopo l’uomo e’ stato bloccato e arrestato dalle forze dell’ordine che presidiavano la zona.

La mente è immediatamente andata al 28 aprile di due anni fa, quando intorno alle 11.40, in Piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi, un uomo di 49 anni – Luigi Preiti – sparò 6 colpi di pistola contro il cordone di sicurezza formato da carabinieri proprio mentre il nuovo governo Letta stava giurando al Quirinale con il presidente Giorgio Napolitano. “Volevo sparare ai politici”, confessò più tardi l’attentatore ai pm della procura di Roma. Invece ferì due carabinieri, un brigadiere e un appuntato. Il primo, Giuseppe Giangrande, 50 anni, fu stato colpito alla gola da due proiettili e subì un grave danno al midollo osseo dal quale non si è ancora ripreso.

Il ministro, intanto, ha spiegato le novità sulle intercettazioni. Riforma delle intercettazioni, da approvare entro l’anno anche con tutto il resto del disegno di legge. “Ieri – ha detto Orlando – non abbiamo annunciato la riforma delle intercettazioni, io e il presidente del Consiglio abbiamo risposto alla domanda di un giornalista che ci ha chiesto se si fara’ la riforma delle intercettazioni, che pero’ non era esattamente uno scoop perche’ era stato gia’ scritto nei 12 punti della riforma della giustizia e poi nel disegno di legge attualmente incardinato alla Camera che affronta complessivamente tutti i problemi del funzionamento del processo penale e all’interno di questo prevede una delega per limitare la diffusione di intercettazioni quando non abbiano una rilevanza di carattere penale”.

Quanto alla tempistica della riforma, il ministro Orlando ha ricordato che “il presidente del Consiglio ha detto entro l’anno e io mi auguro che questo entro l’anno valga anche per tutto l’insieme del provvedimento all’interno del quale e’ contenuta la delega, nel quale sono contenute cose importantissime come la riforma dell’appello, la ridefinizione dell’udienza preliminare, altre forme di estinzione del reato legate a condotte di carattere riparatorio, ci sono molte altre cose non solo quella, che potranno consentire di avere un processo penale anche in tempi piu’ rapidi”.

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