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QUANDO LA SCUOLA CANCELLA MAMMA E PAPA’

“Ogni anno è la solita storia, c’è sempre qualcuno che vuole passare come protagonista di idiozia demente. I docenti che vogliono spazzare via la festa della mamma e del papà motivandolo con un non meglio precisato continuo cambiamento della famiglia dovrebbero essere cacciati perché si tratta di un pretesto subdolo, all’insaputa dei familiari, per inculcare ai bambini una prospettiva di genere, la cancellazione di mamma e papà e l’introduzione di genitore 1 e genitore 2. Ho avuto modo di sentire i genitori e hanno tutte le ragioni per inferocirsi”. È quanto dichiarato dal consigliere della Regione Lazio, Fabrizio Santori, in merito alla decisione di abolire la festa del papà e della mamma,  presa dal collegio dei docenti della scuola dell’infanzia comunale Contardo Ferrini, in via di Villa Chigi nel quartiere Trieste, a Roma.

Inutile dire che molti dei genitori non hanno gradito la decisione presa dai docenti, i quali hanno motivato la loro presa di posizione dichiarando che “la famiglia cambia continuamente”. Inoltre, nonostante la delibera sia del 14 ottobre 2014, sono stati messi al corrente della situazione solo pochi giorni fa, in occasione della festa del papà. Si sono organizzati e sono passati alle vie legali, inviando una diffida in cui chiedono l’annullamento della delibera altrimenti si rivolgeranno al Tar.

Situazione che si ripete anche in un’altra scuola materna romana, la Ugo Bartolomei nel quartiere Africano. Lo scorso 20 febbraio, in un incontro tra genitori e insegnanti, come primo punto all’ordine del giorno si è discusso relativamente “al festeggiamento della ricorrenza del papà e della mamma”. Il tutto nasce dalla situazione familiare di un bimbo, per cui gli insegnanti hanno proposto di celebrare – il giorno di San Giuseppe – una “generica festa della famiglia”. Lettere di protesta da parte dei genitori sono arrivate anche al II Municipio e all’assessorato capitolino.

“Purtroppo tali scellerate azioni sono anche sostenute, proposte e finanziate, con progetti specifici e dagli alti costi, dalle amministrazioni pubbliche che compiono di fatto una politica di destabilizzazione dei valori fondanti la nostra società, quali la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna e la tutela sociale della maternità e disattendono qualsiasi iniziativa volta a sostenerne i diritti. – conclude il suo comunicato Santori – Per tali motivi spero intervenga il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini per stralciare la delibera del consiglio dei docenti e permettere ai bambini almeno di festeggiare la festa della mamma. Non rispettare la realtà è un segnale di pericoloso degrado del contesto sociale e culturale”.

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