“Noi non crediamo in momenti buoni o cattivi, perché ogni attimo ci è stato dato da Dio. Per noi ogni minuto è benedetto. Tuttavia, quest’anno io e la mia famiglia abbiamo deciso di festeggiare insieme ai nostri vicini tamil indù, in un gesto di pace e armonia – cosi dichiara un ufficiale dell’esercito in pensione, cattolico ai microfoni di AsiaNews, riguardo il Capodanno tamil e singalese. – Se tutti, intendo singalesi, tamil e musulmani – ha continuato l’uomo – riuscissero a sedersi insieme per sviluppare questo Paese dal punto di vista fisico e spirituale, lo Sri Lanka sarebbe un vero paradiso. Possiamo farlo se i nostri governanti e la Chiesa fanno un primo passo”.
Anche Nuwanthi Corera, 30enne cattolica, sposata con un buddista, festeggia insieme con lui e la sua famiglia il Nuovo anno. “Non credo nei buoni auspici, perché come cristiana ogni momento è buono poiché questo mondo appartiene a Dio. La nostra bambina è battezzata, segue insieme a suo padre la festa, ma non partecipa ai rituali” – ha chiarito la donna.
Dopo più di 30 anni di guerra, i cattolici dello Sri Lanka, insieme a singalesi buddisti e tamil di religione indù hanno iniziato ieri il loro capodanno in una clima di pace. E’un evento importantissimo in tutto il paese: la festa nazionale è scandita da una serie di momenti di “buon auspicio” calcolati in base a calcoli astrologici, durante i quali le famiglie eseguono rituali religiosi e attività ludiche. In questa festa il primato su tutto lo ha, una dettagliata pulizia della casa con l’accensione di una lampada a olio, e durante la giornata seguono riti come accendere il fuoco per cucinare il latte di riso.