Papa Francesco ha ricevuto una lettera di scuse dal presidente servo Tomislav Nikolic per l’annullamento della visita odierna in Vaticano. Il motivo del mancato incontro col Pontefice è da rintracciare nell’avaria a uno dei motori del Falcon che stava trasportando il capo di Stato in Italia. La visita, ha spiegato la portavoce del leader serbo Stanislava Pak, “è stata rinviata a una nuova data. Speriamo che avvenga in tempi rapidi”. L’aeromobile, che stava sorvolando l’Adriatico a un’altitudine di 10mila metri, ha perso quota per circa 2mila metri, ma il pilota è riuscito a riprendere il controllo del velivolo riuscendo a riportarlo a Belgrado. L’avaria è l’ultima di una lunga serie di guasti e inconvenienti che hanno interessato negli ultimi anni lo stesso Falcon, fabbricato nel 1981 e utilizzato dal presidente e da altri esponenti governativi serbi.
Apprezzamento alla Serbia e al presidente Nikolic sono stati tributati proprio oggi dal segretario di Stato americano John Kerry che tramite una lettera, a nome del presidente Barack Obama, ha elogiato l’accresciuto ruolo internazionale del Paese. Constatando un progressivo miglioramento e rafforzamento delle relazioni bilaterali tra Belgrado e Washington ha evidenziato il contributo positivo della presidenza serba dell’Osce, la determinazione della Serbia ad attenersi ai principi di Helsinki sulla crisi ucraina, oltre al contributo del Paese balcanico nelle missioni di pace in Africa e Medio Oriente. Il Papa si recherà nella vicina Bosnia Erzegovina il 6 giugno prossimo. Riguardo a una possibile visita del Pontefice in Serbia mons. Stanislav Hoèevar, arcivescovo di Belgrado, ha dichiarato di non voler “forzare le tappe, per rispetto alla chiesa ortodossa e alla maggioranza dei fedeli del Paese”.