Torna a farsi vedere in tutto il suo splendore la Piramide Cestia a Roma, dopo un restauro da 2 milioni di euro finanziato dal mecenate giapponese Yuzo Yagi. Il restyling è durato 327 giorni, e anche se i lavori sono terminati il 19 dicembre, con 75 giorni di anticipo, stamattina c’è stato il taglio del nastro: presenti anche lo stesso Yagi, il sindaco Marino, l’assessore capitolino alla Cultura e al Turismo, Giovanna Marinelli, i sottosegretari ai Beni culturali, Francesca Barracciu e agli esteri, Benedetto Della Vedova e l’ambasciatore giapponese Kazuyoshi Umemoto.
“È un giorno di felicità e festa per Roma – ha detto Marino – e ringrazio Yuzo Yagi per la sua generosità e la sua filantropia”. Yagi, ha sottolineato, “ha voluto legare il suo nome al restauro di un monumento dell’umanità”. Anche lo stesso Yagi, soprannominato “il mecenate bianco” per il colore dei suoi abiti, si è detto “molto felice”, perché “la Soprintendenza ha fatto un lavoro straordinario, restituendo alla città la Piramide così bianca come lo era duemila anni fa”. E Marinelli ha commentato: “Rivediamo la Piramide Cestia così pulita, bianca e soprattutto aperta, perché chi ha vissuto in questa città tanti anni come me sa che era quasi impossibile riuscire a capire che cosa c’era dentro. Adesso si riesce a fare questo percorso, in alcuni punti si riescono anche a vedere degli affreschi. Insomma, un altro pezzo della città restituito alla città”.
Adesso il Sindaco di Roma Capitale sta prendendo in considerazione la pedonalizzazione dell’area della Piramide, ma questo è un “nodo impertante per la città, quindi ci sono molti aspetti che devono essere valutati con attenzione”. L’obiettivo è quello che la giunta si è posta sin dall’inizio del mandato, ovvero quello di diminuire il traffico e lo smog, “appena mi sono insediato il Colosseo era nero fumo, era la più grande e anche la più antica rotonda spartitraffico del nostro pianeta – afferma Marino – abbiamo chiuso il traffico privato attorno al Colosseo, pedonalizzato aree come piazza di Spagna, via del Babuino. Insomma tra le automobili e i monumenti con la storia dell’umanità, noi abbiamo scelto la storia”.