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STORICA PROMOZIONE IN A PER IL CARPI: “L’ABBIAMO FATTA GROSSA”

“In serie A, noi ce ne andiamo in serie A” o ancora “Dai Castori, portaci in Europa”, questi i cori, che ieri si udivano allo stadio e che esprimevano lo storico traguardo per il Carpi, promosso per la prima volta in serie A. E’ bastato un pareggio, 0-0 con il Bari sotto la pioggia, e la promozione è arrivata con quattro giornate di anticipo. Un doppio record: per i biancorossi sarà la prima volta nella massima serie, ma sarà anche la prima volta che la provincia di Modena avrà avuto 3 squadre nel campionato dei grandi, dopo il capoluogo e Sassuolo.

Il piccolo Carpi viene da lontano, un cammino lungo 6 anni, partito dalla serie d nel 2009. Questa l’ arma vincente: l’allenatore Fabrizio Castori,  60 anni, 7 promozioni e 5 esoneri a curriculum. “Non voglio fighetti, solo gente che sputa sangue” – è il suo motto preferito e che la società sembra aver concretizzato, dando fiducia alla vecchia guardia, ovvero Pasciuti arrivato in D, Poli e Di Gaudio in C2 , pochi innesti mirati, i prestiti di Gabriel e Struna, unici due titolarissimi arrivati in estate assieme a Suagher e tanta forza fisica e velocità che ha permesso di esaltare le doti fisiche dei velocisti per il 4-4-1-1 di Castori.  Il campionato lo hanno semplicemente dominato, infatti già la matematica certezza di giocare contro i grandi club poteva arrivare una settimana fa dopo aver fallito il primo match point il 25 aprile. “Abbiamo sempre lavorato ricercando ragazzi motivati e con qualità morali. Chi più della gioventù che gioca nelle serie inferiori può averne? La matrice italiana ha fatto il resto, assieme all’unità d’intenti di tutto lo staff. La nostra parola d’ordine è sacrificio. Morale, tecnico ed economico”.- spiega il direttore sportivo Cristiano Giuntoli.

Ora il sindaco Alberto Bellelli, e  la società, guidata dagli imprenditori tessili Stefano Bonacini e Roberto Marani, proprietari del marchio Gaudì, e Caliumi, presidente del club e socio di minoranza, dovranno pensare alla prossima stagione, con il tabù dello stadio “Cabassi”, dove è necessario, partendo da 4200 per arrivare a 10mila, ampliare i posti a sedere e chiedere la deroga per la A, così le destinazioni più probabili sono Modena o Parma. Ora insieme ai meritati festeggiamenti per tutti, il prossimo obbiettivo è rimanere nel campionato delle grandi.

 

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