Arriva finalmente una svolta nell’inchiesta relativa allo scandalo del calcioscommesse: è terminato infatti ieri in serata, davanti al gip del tribunale di Cremona Guido Salvini, l’interrogatorio dello “zingaro” Hristiyan Ilievski, macedone e capo del gruppo che sarebbe a capo dell’organizzazione.
Circa quattro ore di interrogatorio, nomi nuovi, situazioni particolari, in cui sono stati chiamati in causa tre giocatori già prosciolti dalla giustizia sportiva, ma presenti nell’elenco dei 130 indagati. Il fine del clan sarebbe stato quello di corrompere i calciatori per avere risultati certi, sui quali mettere il denaro in arrivo da Singapore. Avrebbe confermato inoltre, di aver incontrato il capitano della Lazio, Stefano Mauri, e il centrocampista del Genoa, Omar Milanetto: il primo a Formello in occasione della partita Lazio-Genoa del 14 maggio 2011, il secondo nell’albergo dove il Genoa era in ritiro.”Ho incontrato Mauri e Milanetto prima di Lazio-Genoa. Quella partita è stata combinata” avrebbe ammesso l’ex latitante. Mentre in occasione di Lecce-Lazio del 22 maggio successivo, avrebbe confermato contatti con il gruppo degli ungheresi.
Da sottolineare, anche del presunto “ ruolo specifico con riferimento ad una certa squadra” di Stefano Bettarini. Lo slavo ha ammesso anche di avere conosciuto Tan Seet eng, il capo di Singapore che forniva denaro per corrompere i giocatori. In alcune occasioni, lo stesso Ilievski avrebbe messo soldi propri: tra i vari episodi, lo zingaro ha raccontato di un incontro all’aeroporto di Malpensa con un asiatico che gli ha consegnato un trolley contenente 300.000 euro.
Lo ” zingaro” cosi era chiamato, si era costituito all’aeroporto di Orio al Serio (Bergamo), dopo quasi quattro anni di latitanza. “Sta rispondendo alle domande del giudice, senza reticenze e spiegando i vari passaggi contenuti negli atti. Sta collaborando? Mi sembra chiaro da quello che ho detto prima, ma siamo solo al primo tempo e non posso aggiungere altro”ha dichiarato l’avvocato Luca Curatti. Sono ancora molte le questioni da approfondire, troppe le partite e i nomi custoditi dallo “sfregiato”, nel pomeriggio ci sarà il prossimo interrogatorio.
Intanto Antonio Conte indagato per frode sportiva per due match giocati quando allenava il Siena, invia una memoria al pm Roberto di Martino, per spiegare la sua verità e respingere le contestazioni: secondo la Procura di Cremona i risultati di due partite del 2011 con l’AlbinoLeffe furono truccati anche per favorire scommesse illegali. Conte chiede di essere giudicato separatamente dagli altri indagati. Per lui niente patteggiamento, ma rito abbreviato o immediato.