Durante i lavori di scavo e di restauro dell’emiciclo del Circo Massimo, realizzati ad opera degli archeologi della Sovrintendenza Capitolina, sono riemersi i resti del grande arco trionfale realizzato in onore dell’imperatore Tito. I grandi frammenti architettonici ritrovati nello scavo, farebbero parte dell’attico e della trabeazione dell’Arco, realizzato in marmo lunense. Inoltre è stata riportata alla luce anche parte della pavimentazione antica, in lastre di travertino, mettendo in luce i tre plinti frontale delle colonne più una piccola parte del plinto della quarta colonna.
Si calcola che l’ampiezza dell’arco sia di circa 17 metri, per una profondità di 15, mentre le colonne dovevano svilupparsi per oltre 10 metri. Un monumento che. Attualmente è in fase di realizzazione, in collaborazione con il Dipartimento Architettura dell’Università di Roma Tre, la ricostruzione virtuale del monumento. A darne l’annuncio è stata la stessa sovrintendenza con un tweet.
Dedicato all’imperatore Tito nell’anno della sua morte, nell’81 d.C., per celebrare la sua vittoria sui Giudei e la distruzione di Gerusalemme, l’Arco era posto al centro del Circo Massimo. Il monumento era a tre fornici intercomunicanti. Si presume che fosse sormontato, sull’attico, da una grandiosa quadriga bronzea. L’arco assumeva un ruolo particolarmente importante nel corso delle processioni trionfali che celebravano le vittorie dei generali o degli imperatori. Il lungo corteo trionfale, dopo aver sfilato lungo il Circo Massimo e avere raccolto l’ovazione della folla, passava al di sotto dell’arco e proseguiva il suo cammino diretto al tempio di Giove Capitolino, sul Campidoglio.
Nel XII secolo, il fornice centrale viene occupato, a un livello più alto, dal canale dell’Acqua Mariana, un acquedotto medievale fatto costruire da Callisto II. Il canale della Mariana è ancora chiaramente visibile al centro dell’area dell’arco. Gli scavi eseguiti nel 1930 demolirono le strutture e i caseggiati che nel tempo si erano sovrapposti a quanto rimaneva della parte centrale del Circo, riportando alla luce numerosi elementi architettonici riutilizzati anche in epoca medievale.