“Una guerra in difesa dell’uomo”, così il cardinal Bagnasco ha definito la lotta della Chiesa contro le ideologie moderne che il mondo propone, con il risultato di ferire le radici dell’umanità: “Uno dei motivi di preoccupazione ci viene dalla sistematica diffusione, a partire da luoghi che, come la scuola, dovrebbero rappresentare un modello in senso contrario, dell’ideologia del gender: il sesso di una persona non le sarebbe dato da ciò che essa è costitutivamente, ma sarebbe oggetto di una libera scelta di ognuno”.
Con queste parole il porporato ha iniziato la sua relazione di apertura del convegno per il decennale dell’associazione Scienza & Vita: “Se uno vuole essere maschio, o femmina, chi ha il diritto di vietarglielo? E’ giusto, si dice, che ognuno possa decidere con assoluta libertà. Ed eccoci precisamente a ciò che rende questa concezione così allettante e così pericolosa: l’idea di una libertà che per essere tale deve essere assoluta, assolutamente autocentrata, separando così la cultura dalla natura e lo spirito dal corpo”.
A conferma della diffusione di queste nuove ideologie, Bagnasco ha riportato l’esperienza di alcuni asili italiani in cui è stata proposta l’abolizione della festa della mamma e del papà al fine di non discriminare altre forme alternative, che vedrebbero la presenza “di due padri o di due madri, o forse tre nel caso che due donne crescano un bambino al quale nessuna delle due abbia fornito il gamete femminile; o quattro se una, esterna alla coppia, fosse la donatrice dell’ovulo e una la gestante; o cinque nel caso che il bambino sia stato svezzato e allattato da una donna diversa ancora. Un vero paradosso – ha concluso Bagnasco – con incalcolabili conseguenze psicologiche e relazionali”.