Per 43 anni è rimasto chiuso in una cella 23 ore, con solo un’ora d’aria al giorno, poteva fare esercizi fisici solo tre volte a settimana ed in più – essendo in isolamento – aveva restrizioni su effetti personali, letture, visite e colloqui con gli avvocati. Ha trascorso così più di un quarantennio Albert Woodfox, 68 anni, in isolamento dal 1972 quando fu accusato di aver ucciso la guardia giurata 23enne Brent Miller. E’ stato processato due volte ed entrambe le volte la condanna è stata cancellata.
Oggi, il giudice federale James Brady, ha ordinato il rilascio incondizionato dell’uomo e ha vietato ogni ulteriore procedimento nei suoi confronti per omicidio, citando “prove a sostegno dell’innocenza dell’uomo”. Il giudice ha indicato cinque “circostanze eccezionali” per il rilascio immediato e incondizionato di Woodfox, ossia l’età le cattive condizioni di salute dell’uomo, “la mancanza di fiducia nelle capacità dello Stato di garantire un giusto processo”, il danno fatto all’uomo con oltre quarant’anni di isolamento, e infine il fatto che Woodfox è già stato processato – e successivamente la condanna è stata cancellata – per un crimine avvenuto oltre 40 anni fa.
Nonostante ciò la sua prigionia continua. A stabilirlo è il procuratore generale della Louisiana che ha annunciato che presenterà appello “per fare in modo che questo assassino resti in prigione”. Lo Stato ha fino a venerdì per spiegare perché intende tenere ancora in carcere il detenuto.