Mentre continua l’impasse tra il governo italiano e i governatori delle regioni che non vogliono accogliere più stranieri, Papa Francesco ha parlato di migranti e della situazione in cui queste persone si trovano al termine del seminario mondiale dei cappellani cattolici dell’Aviazione civile, organizzato dal Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e gli Itineranti.
“L’aeroporto è luogo di incontro di tante persone che viaggiano, per lavoro, per turismo, per altre necessità. A volte possono verificarsi situazioni tragiche, a causa, per esempio, di incidenti, o dirottamenti, con conseguenze serie per l’incolumità e lo stato psicologico delle persone. – ha proseguito Francesco – Anche in queste circostanze il cappellano è chiamato e ricercato da quanti hanno bisogno di conforto e di incoraggiamento”.
Il Pontefice ha sottolineato come ai nostri giorni annunciare il Vangelo significa anche sollevare le persone dai pesi che hanno sui loro cuori e sulla vita e inoltre proporre le parole di Gesù come alternativa “alle promesse del mondo che non danno la vera felicità. – ed ha aggiunto – La missione in aeroporto richiede anche di lavorare affinché le persone abbiano il desiderio di ascoltare la Parola di Dio e confidare nella divina misericordia, che è un riparo sicuro per chi è debole e non ha la presunzione di salvarsi da solo”.
“Cari fratelli Cari fratelli e sorelle, vi incoraggio a operare affinché in questi particolari luoghi di ‘frontiera’ che sono gli aeroporti, ci sia spazio per trovare e praticare amore e dialogo, che alimentano la fraternità tra le persone e preservano un clima sociale pacifico. – ha concluso Bergoglio – E prego insieme con voi il Signore perché il vostro apostolato, che partecipa alla missione universale della Chiesa, sia efficace proclamazione della Buona Notizia”.