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LA RIVOLUZIONE DEL PAPA NON SI FERMA, UN’UNICA PASQUA PER I CRISTIANI

Papa Francesco sta riscrivendo la Storia. Con un obiettivo preciso e definito: riavvicinare le genti, sconfiggere il “divisore”. L’ha fatto con Stati Uniti e Cuba, lo sta facendo con la Cina. Ma non è solo una questione politica: nei suoi pensieri non potevano non esserci i cristiani, oggi pesantemente sotto attacco sia per le orribili persecuzioni nel mondo che per gli attacchi nell’Occidente “civilizzato” e relativista ai concetti di famiglia, accoglienza, tolleranza.

E così ha proposto al patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I e a quello di Mosca Kirill di accordarsi per fissare la data della Pasqua. “Una data fissa per celebrare la Pasqua nello stesso giorno a Roma, Costantinopoli e Mosca”, ha spiegato.

“La Chiesa Cattolica – ha detto testualmente Bergoglio – è disponibile a rinunciare alla data determinata per la domenica di Pasqua dal primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera. Dobbiamo metterci d’accordo e la Chiesa Cattolica è disposta sin dai tempi di Paolo VI a fissare una data e rinunciare al primo solstizio dopo la luna piena di marzo”.

Una data unica e fissa per la Pasqua, dunque, che metta finalmente insieme tutte le confessioni cristiane nella celebrazione di una delle feste più importanti, la sconfitta della morte.

La festa di Pasqua ha una data mobile poiché è calcolata in base ai cicli lunari. Attualmente, gli ortodossi seguono il calendario giuliano (formulato dall’astronomo greco Sosigene di Alessandria e scelto da Giulio Cesare nel 46 a.C. come calendario ufficiale di Roma e di tutto l’Impero), mentre cattolici e protestanti osservano il calendario gregoriano (messo a punto da papa Gregorio XIII nel 1582) che fissa la domenica di Pasqua nella domenica successiva al plenilunio di primavera (quindi sempre tra il 22 marzo e il 25 aprile). Un passo avanti concreto sulla strada dell’ecumenismo “bergogliano”, fatto certamente di rigoroso dialogo teologico, ma anche di sostanziali passi concreti verso gli altri.

Il Pontefice ha anche posto l’accento sui buoni rapporti con i patriarchi ortodossi di Mosca e di Costantinopoli, esprimendo grande fiducia nel prossimo sinodo panortodosso. Tra l’altro, in occasione della prossima pubblicazione della lettera enciclica “Laudato sii” sulla custodia del creato, Francesco ha rivelato di aver invitato a Roma il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, soprannominato “Papa verde” per la grande sensibilità e attenzione ai temi ambientali.

Il Papa utilizza anche l’ironia per comunicare, cosa che non solo lo fa amare sempre più dalle folle ma arriva diretta al cuore della gente. Parlando in spagnolo, infatti, ha detto a mo’ di battuta: “un cattolico e un ortodosso si incontrano e si chiedono: il tuo Cristo è risorto?. Invece il mio risorge domenica prossima”. Una data unica supererebbe questa differenza.

Il Santo Padre continua dunque nella sua instancabile opera per oltrepassare ogni tipo divisione, familiare, politica o religiosa. E bisogna stargli vicino se vogliamo un mondo migliore.

 

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