EGITTO: CONFERMATA LA CONDANNA A MORTE PER L’EX PRESIDENTE MORSI

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E’ il giorno del giudizio per Mohammed Morsi. Per l’ex premier egiziano deposto dal golpe del generale Al Sisi, la corte d’assise del Cairo ha confermato la condanna a morte preliminare inflitta il mese scorso per l’evasione di massa del 2011 e per aver pianificato le aggressioni alle forze dell’ordine durante la “primavera araba” in Egitto.

Più precisamente la condanna alla pena capitale riguarda la fuga di massa dalla prigione di Wadi Natroun a gennaio di quattro anni fa, per la quale sono finiti sotto processo 130 imputati. Le accuse sono danneggiamento e incendio del carcere, omicidio, tentato omicidio, saccheggio del deposito di armi del carcere, liberazione di prigionieri. Secondo la procura, tra i detenuti evasi con l’aiuto dei militanti dei Fratelli Musulmani si contano altri esponenti della Fratellanza e membri di Hamas e di Hezbollah, oltre a jihadisti e criminali comuni.

Sempre secondo l’accusa, l’operazione si è svolta con l’aiuto di esponenti di Hamas arrivati da Gaza, che hanno usato lanciarazzi e altre armi per fare irruzione nel carcere, hanno ucciso alcuni poliziotti e ne hanno presi in ostaggio altri quattro. Per queste accuse, Morsi e altri 105 imputati erano già stati condannati a morte il 16 maggio scorso. La sentenza è giunta dopo che i giudici hanno chiesto un intervento del Gran Muftì, interprete della “legge islamica” e con un ruolo di consulenza per il governo.

Questa mattina inoltre lo stesso tribunale ha condannato l’ex rais all’ergastolo per spionaggio a favore di organizzazioni straniere, vale a dire i palestinesi di Hamas. Carcere a vita anche per altri 17 altri imputati, tra i quali Mohammed Badie, Mohammad al-Katatny e Essam al-Erian. E’ stato invece condannato a morte nell’ambito di questo processo Khairat el-Shater, che nel 2012 si era candidato alle presidenziali prima che la sua candidatura fosse respinta dalla Commissione elettorale.