I conflitti, le difficoltà economiche sono solo alcune delle motivazioni per cui spesso, forse troppo, le famiglie scelgono di indirizzare i loro figli, molto spesso minorenni, verso il mondo del lavoro. Per questo l’Unione europea e il Programma alimentare mondiale hanno deciso di finanziare un progetto in Egitto che abbia come obiettivo di rafforzare l’accesso all’istruzione – soprattutto per le ragazze – e sconfiggere il fenomeno del lavoro minorile.
L’ambasciatore dell’Unione europea (Ue) in Egitto, James Moran, e il rappresentante in Egitto del Programma alimentare mondiale (Pam), Lubna Alaman, hanno svolto ieri la loro prima visita sul campo nell’ambito del progetto congiunto per la lotta contro il lavoro minorile nel paese. Il progetto, si legge in una nota congiunta di Pam e Ue, intende incoraggiare circa 100 mila bambini a frequentare le cosiddette scuole di comunità – delle strutture scolastiche informali allestite nelle zone remote – fornendo loro una merenda nutriente ogni giorno e consentendo loro di portare a casa razioni di cibo per le loro famiglie.
“Attraverso il finanziamento di questo programma con un contributo, l’Ue contribuisce agli sforzi in corso per affrontare alcuni dei problemi più critici che colpiscono i bambini egiziani più poveri: la malnutrizione, l’accesso all’istruzione primaria di qualità e il lavoro minorile”, ha detto l’ambasciatore James Moran, capo della delegazione Ue in Egitto. “Siamo orgogliosi di contribuire ad aiutare 100 mila bambini, e in particolare le ragazze, a proseguire la loro istruzione e a mantenere i loro diritti”, ha aggiunto. Durante la loro missione Moran e Alaman hanno visitato una scuola di comunità situata a Beni Suef, a 150 chilometri a sud della capitale Il Cairo, e altre quattro scuole finanziate dall’Ue nel governatorato.
Il progetto, denominato “Migliorare l’accesso dei bambini all’istruzione e la lotta contro il lavoro minorile”, ha lo scopo di fornire alle famiglie incentivi per mandare a scuola i loro figli. Grazie al progetto, fino a 400 mila persone con a carico minori riceveranno una razione di cibo mensile composta da 10 chilogrammi di riso e un litro di olio. Il progetto prevede inoltre attività di formazione generatrici di reddito per circa 50 mila madri.