Gli organismi unicellulari – nei quali una sola cellula svolge tutte le funzioni vitali – sono esseri più complessi di quanto si possa credere. Una recente scoperta ha evidenziato la presenza di occhi “umani” – vale a dire simili a quelli dei mammiferi – in strutture monocellulari marine come il plankton, una delle prime forme di vita apparse sul Pianeta. Gli scienziati hanno potuto osservare una struttura completa di primitive cornea, iride e retina, mai trovata prima in organismi così semplici. Secondo lo studio coordinato da Gregory Gavelis, dell’universita canadese della British Columbia, e pubblicato su Nature, questi occhi primitivi sarebbero nati ‘incorporando’ altri piccoli organismi. “E’ una struttura straordinariamente complessa per un organismo unicellulare”, ha spiegato Gavelis.
Si tratta di un minuscolo occhio, usato molto probabilmente per cercare le prede, scoperto in un organismo unicellulare appartenente alla famiglia dei dinoflaggellati. Il suo unico occhio è in realtà un ‘ocello’, una struttura che non permette di vedere una vera immagine bensì i cambiamenti di luce. Si tratta ad ogni modo di una vera peculiarità considerando le dimensioni dell’organismo. Dallo studio emerge che le varie strutture, cornea, iride e retina sono dovute ad un lungo processo evolutivo di ‘integrazione’ di altri microrganismi (la retina sarebbe originata da corpuscoli ‘acquisiti’ da un tipo di alga rossa). Nonostante le somiglianze con gli occhi degli animali complessi, gli ocelli del dinoflagellato non hanno nessuna origine comune. La scoperta rappresenta un importante esempio di evoluzione convergente, ossia la nascita di organi o strutture molto simili tra loro attraverso percorsi evolutivi differenti.