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GUAYAQUIL, UN MILIONE ALLA MESSA DEL PONTEFICE: “RECUPERIAMO LA GIOIA DELLA FAMIGLIA”

Festa grande per la Santa Messa celebrata da Francesco nel Parco de Los Samanes alla presenza di un milione di fedeli. Il brano del Vangelo da cui è partita la riflessione del Papa è quello Di Giovanni, dove viene descritto il primo segno prodigioso compiuto da Gesù durante le nozze a Cana. In particolare il Papa si è soffermato sulla figura di Maria che preoccupata supplica il Figlio perché alla festa “non hanno più il vino”. In ogni generazione, in ogni famiglia, in ognuno di noi e nei nostri sforzi si ripete il miracolo del banchetto nuziale, ha sottolineato Francesco, perché il nostro cuore riesca a trovare una stabilità in amori duraturi, fecondi e gioiosi. Facciamo spazio a Maria, “la madre”, come afferma l’Evangelista. Facciamo insieme a lei l’itinerario di Cana.

Maria è attenta, in quelle nozze già iniziate, è sollecita verso le necessità degli sposi. Non si isola in sé stessa, centrata nel proprio mondo, al contrario, l’amore la fa “essere verso” gli altri. Il vino è segno di gioia, di amore, di abbondanza. “Quanti adolescenti e giovani percepiscono che nelle loro case ormai da tempo non c’è più questo vino! Quante donne sole e rattristate si domandano quando l’amore se n’è andato scivolando via dalla loro vita! Quanti anziani si sentono lasciati fuori dalle feste delle loro famiglie, abbandonati in un angolo e ormai senza il nutrimento dell’amore quotidiano! La mancanza di vino può essere anche la conseguenza della mancanza di lavoro, delle malattie, delle situazioni problematiche che le nostre famiglie attraversano. Maria non è una madre che “pretende”, non è una suocera che vigila per divertirsi delle nostre inesperienze, di errori o disattenzioni. Maria è madre! È presente, attenta e premurosa”.

Maria poi, rivolgendosi a Gesù, si presenta con estrema fiducia, non come se andasse dal maggiordomo, ma esponendo le difficoltà di questi sposi. E’ lei che “ci insegna a porre le nostre famiglie nelle mani di Dio; a pregare, alimentando la speranza che ci indica che le nostre preoccupazioni sono anche le preoccupazioni di Dio”. La preghiera, spiega Bergoglio, ci aiuta ad uscire dal recinto delle nostre paure.

“Fate quello che vi dirà” è invece il passaggio in cui Maria agisce. “Parole rivolte a quelli che servivano, ma che riguardano anche noi, invitano a metterci a disposizione di Dio, che è venuto per servire e non per essere servito. Il servizio è il criterio del vero amore. E questo si impara specialmente nella famiglia, dove ci facciamo servitori per amore gli uni degli altri.

Concludendo Francesco ricorda come tutto ebbe inizio perché era finito il vino, e “tutto si è potuto compiere perché una donna – la Vergine – è stata attenta, ha saputo porre nelle mani di Dio le sue preoccupazioni, ed ha agito saggiamente e con coraggio. Però non è degno di minor considerazione il dato finale: hanno gustato il vino migliore. E questa è la buona notizia: il vino migliore è quello che sta per essere bevuto, la realtà più amabile, profonda e bella per la famiglia deve ancora arrivare. Il vino migliore sta per venire per ogni persona che ha il coraggio di amare. E viene anche se tutte le possibili variabili e le statistiche dicessero il contrario. Il vino migliore sta per venire per quelli che oggi vedono crollare tutto. Sussurratevelo fino a crederci: il vino migliore sta per arrivare, e sussurratelo ai disperati e a quelli con poco amore. Dio si avvicina sempre alle periferie di coloro che sono rimasti senza vino, di quelli che hanno da bere solo lo scoraggiamento; Gesù ha una preferenza per versare il migliore dei vini a quelli che per una ragione o per l’altra ormai sentono di avere rotto tutte le anfore.

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