Un biposto ultraleggero a doppi comandi, costruito grazie all’impegno di 5 detenuti titolari di regolari borse lavoro dell’Icatt di Lauro – l’Istituto a Custodia Attenuata per il Trattamento delle Tossicodipendenze in provincia di Avellino – in collaborazione con artigiani e tecnici aeronautici. Ideato da Beppe Battaglia, responsabile dei progetti di reinserimento per i detenuti, il Social flight one – questo il nome del biposto – è il primo aereo al mondo costruito in un penitenziario ed è stato realizzato nell’ambito del progetto ‘Le ali della libertà’ dalla rete di Mediterraneo Sociale e della Caritas di Avellino.
Il velivolo – del costo di 80mila euro circa – è stato realizzato interamente in legno con elementi in acciaio per il collegamento delle strutture e i carrelli: assicura alte prestazioni, ottime qualità di volo e buona visibilità. L’aeroplano è stato pensato per fare vigilanza sui territori contro gli incendi e contro lo sversamento illegale dei rifiuti, “ma potrebbe portare anche un disabile a guardare dall’alto Pompei o Capri”, aggiunge Salvatore Esposito, presidente della società consortile Mediterraneo Sociale.
“Chiediamo commesse per continuare a costruire aerei sociali – continua Esposito –: la nuova cooperativa darà un’occupazione ad alcune delle fasce più fragili, dagli ex detenuti alle persone disabili. In fondo è questo il nostro scopo: fare inclusione lavorando”. Il Social flight one sarà presentato oggi pomeriggio alle 17 presso il padiglione Kip International school di Expo Milano in occasione della settimana (dal 6 al 12) organizzata da Res Int: un’iniziativa dedicata al rapporto tra cibo, inclusione sociale ed economia sociale. Il progetto è stato finanziato con il fondo lotta alla droga della Regione Campania.