Un rito “alternativo” è quello che oggi a Loitokitok, in Kenya, sancirà il passaggio dall’infanzia all’età adulta di oltre 1.200 ragazze masaai, che altrimenti sarebbero state sottoposte a mutilazioni genitali. A promuovere questo tipo di cerimonia opzionale nel Paese è Amref, e lo fa da tre anni. Il rituale che i masai si tramandano da anni non è stato modificato, se non – appunto – nell’eliminazione della mutilazione cui venivano sottoposte bambine e ragazze. Resta quindi un momento di festa piena, colorato, ma il “taglio” è abolito.
Nei tre giorni che precedono la celebrazione finale, le ragazze ricevono lezioni di educazione alla sessualità, sensibilizzazione su Hiv/Aids e diritti umani. Alla cerimonia sono attesi leader culturali e ragazze da diverse aree del Kenya e dalla Tanzania.
Le mutilazioni genitali femminili, però, restano ancora un problema. L’emersioe della denuncia fuori dal Kenya è possibile per Amref unendo le forze e chiamando in causa persone influenti delle comunità, come gli anziani e i guerrieri masaai. E mostrando che un’alternativa esiste, come ha fatto Nice, operatrice Amref, che è riuscita a sfuggire alle mutilazioni e oggi lavora nella promozione dei Riti Alternativi. Comunque negli ultimi 3 anni sono oltre 7mila le ragazze che hanno partecipato ai Riti di Passaggio Alternativi Amref. Secondo studi fatti, queste giovani continuano ad andare a scuola e si sposano più tardi rispetto alle ragazze che hanno subito mutilazioni.