1 settembre 1939: l’invasione della Polonia da il via alla Seconda Guerra Mondiale. Con gli eventi accaduti esattamente 76 anni fa il mondo intero ha assistito a uno dei momenti più bassi dell’umanità. Intorno alle 4 del mattino la corazzata tedesca Schleswig-Holstein, ancorata nel porto di Danzica, ha apre il fuoco sulla vicina stazione navale polacca di Westerplatte: dalla campagna di Polonia tutto ebbe inizio. Alle 4.45 le truppe tedesche hanno attraversato il confine mentre la Luftwaffe attaccava basi e installazioni militari polacche. La Gran Bretagna ordina la mobilitazione e prepara l’evacuazione in previsione di attacchi aerei. L’Italia dichiara la propria “non belligeranza”, ma nuove leggi instaurano un’economia di guerra.
Mano a mano tutti i continenti sono stati coinvolti nel conflitto, fino a raggiungere l’estremo est con Cina e Giappone e il lontano Ovest, con gli Stati Uniti d’America. I Paesi delle grandi dittature contro gli Alleati, nel conflitto che ha rotto e ricreato equilibri, sconvolto le coscienze e catapultato il mondo in una nuova era, quella contemporanea.
Questo è considerato il più grande conflitto armato della storia, costato all’umanità anni di sofferenze, distruzioni e massacri per un totale di 55-60 milioni di morti. Le popolazioni civili si trovarono direttamente coinvolte nel conflitto a causa dell’utilizzo di armi sempre più potenti e distruttive, dei pesanti bombardamenti contro obiettivi civili effettuati da entrambe le parti in conflitto, o perché c’erano leggi razziali contro di loro: emblematico è il Terzo Reich, che con precisione metodica portò avanti l’Olocausto, per annientare le popolazioni di origine ebraica (ma anche di Rom, Sinti, omosessuali, Testimoni di Geova, Slavi, disabili e infermi).
Al termine della guerra, nel 1945, l’Europa, ridotta a un cumulo di macerie, completò il processo di involuzione iniziato con la prima guerra mondiale e perse definitivamente il primato politico-economico mondiale, che fu assunto in buona parte dagli Usa. A essi si contrappose l’Unione Sovietica, uscita vincitrice dal conflitto, e il confronto tra le due superpotenze sviluppò lo scenario noto come “guerra fredda”.