Contro la minaccia incombente dello Stato Islamico si schiera anche l’Australia. Il Paese oceanico, già impegnato sul fronte iracheno con i cacciabombardieri F/A-18 Hornet, si unirà alla coalizione guidata dagli Usa nei raid contro gli obiettivi in Siria.
A riguardo il premier Tony Abbott è stato categorico: l’Isis deve essere “degradato e distrutto” ovunque sia. “Distruggere questo culto della morte – ha proseguito – è essenziale, non solo per porre fine alla crisi umanitaria in Medio Oriente ma anche per farla finita con la minaccia (rappresentata dai terroristi) all’Australia e al mondo”.
L’Australia inoltre accoglierà 12 mila rifugiati siriani e fornirà 44 milioni di dollari australiani (circa 28 milioni di euro) in aiuti umanitari. Lo ha annunciato il primo ministro, aggiungendo che i rifugiati arriveranno da “minoranze perseguitate” che scappano da Siria e Iraq e si trovano in campi gestiti dall’Unhcr in Turchia, Giordania, Iraq e Libano. “Si tratta – ha affermato Abbott – di un aumento molto significativo” in termini di accoglienza umanitaria ed “è una risposta generosa all’emergenza attuale”.