Sebastian Vettel trionfa a Singapore. Il tedesco taglia il traguardo davanti alla Red Bull di Daniel Ricciardo e al compagno di squadra Kimi Raikkonen, centrando così la quarta vittoria sul tracciato di Marina Bay e la n.42 in carriera. Per il driver di Heppenheim è anche il terzo centro stagionale dopo quelli in Malesia e Ungheria. Missione compiuta con largo anticipo, quindi, per la Ferrari che aveva fissato proprio a tre vittorie il target per il 2015. Ma a questo punto per il Cavallino Rampante sarà inevitabile provare ad alzare l’asticella, anche alla luce del disastroso weekend della Mercedes che non è andata oltre il quarto posto di Nico Rosberg. Fa molto più rumore il primo ritiro stagionale di Lewis Hamilton, tradito da un calo di potenza alla sua monoposto. L’inglese resta al comando con 252 punti, a +41 su Rosberg. Vettel, ora staccato di sole 8 lunghezze dal tedesco, ha i numeri per candidarsi come anti-Hamilton. La tredicesima gara stagionale supera le due ore di durata e vede Vettel al comando dall’inizio alla fine. Al semaforo verde, il tedesco scatta bene e allunga subito su Ricciardo e Raikkonen, mentre Hamilton resta in quinta posizione davanti al compagno di squadra Rosberg e alle spalle di Kvyat. I primi giri della gara sembrano confermare le indicazioni del sabato: la Ferrari ha un ottimo passo, la Mercedes arranca.
Non se la passa bene nemmeno l’olandese Verstappen, subito costretto a rientrare ai box per un problema alla sua Toro Rosso e, quindi, a una gara in rimonta. Il vantaggio di Vettel su Ricciardo supera i 5 secondi al quarto giro, ma comincia a scendere dopo il nono passaggio quando l’australiano per la prima volta fa segnare un tempo inferiore rispetto a quello del ferrarista. I distacchi fra i piloti in pista di fatto si annullano dopo il contatto fra le monoposto di Massa e Hulkenberg al tredicesimo giro. Il tedesco della Force India centra la Williams del brasiliano, in uscita dai box, e la tradizione di Singapore è confermata: safety car in pista, come nelle sette edizioni precedenti. Per Hulkenberg arriva poi una penalità di tre posizioni che dovrà scontare nella prossima gara in Giappone. Intanto, il gruppo si ricompatta e la gara riparte dal 19° giro con le due Mercedes davanti alla Red Bull di Kvyat, che aveva effettuato la sosta poco prima dell’incidente. Per Hamilton, che monta gomme supersoft, sembra una ghiotta occasione per rientrare in corsa per il podio. Ma dopo pochi giri l’inglese deve fare anche i conti con un calo di potenza nella sua monoposto e la sua gara è definitivamente compromessa.
Il driver di Stevenage cede subito la posizione a Rosberg e al giro di boa della gara è già virtualmente fuori dalla zona punti. Il campione del mondo è costretto a gettare la spugna, ma Rosberg non può approfittarne nel migliore dei modi perché anche la sua Mercedes perde costantemente terreno dai primi tre. I colpi di scena a Singapore non mancano e la safety car rientra in pista al 37° giro, quando un uomo passeggia indisturbato a bordo pista per qualche secondo. Ma quando la gara riprende il copione non cambia: Vettel allunga di nuovo su Ricciardo e amministra il vantaggio fino alla bandiera a scacchi. La Ferrari, ora, può sognare in grande.