Era stata arrestata per essersi rifiutata di firmare le licenze di matrimonio gay appellandosi a motivi religiosi. Per questo Kim Davis aveva passato cinque giorni in carcere.Giovedì scorso la cancelliera del tribunale del Kentucky è stata ricevuta dal Pontefice all’ambasciata del Vaticano a Washington. A rivelarlo ai media statunitensi è stato il legale della donna, Mathew Stever, che ha precisato che la sua assistita ha parlato per circa 15 minuti con il Pontefice e l’avvocato, ha spiegato di aver accettato di non rendere noto l’incontro prima della partenza del Papa dagli Stati Uniti.
All’appuntamento era presente anche il marito Joe e il Papa ha donato alla donna due rosari da regalare ai familiari, che sono cattolici (mentre lei è cristiana apostolica). Davis si è definita “onorata” e ha affermato di non avere mai sperato in un’udienza privata. “Il Papa mi ha parlato in inglese – ha dichiarato Kim Davis – non c’erano interpreti. Mi ha detto: ‘Grazie per il suo coraggio’. È stato un momento straordinario. Resti forte, mi ha detto e mi ha dato in dono un rosario, e uno a mio marito, Joe. Sono scoppiata a piangere, ero profondamente emozionata”.
A confermare ai giornalisti che l’incontro è avvenuto, è stato Padre Federico Lombardi. “Non smentisco che l’incontro abbia avuto luogo, ma non ho commenti da aggiungere”, ha dichiarato il portavoce della Santa Sede.