Sono 185 i bambini migranti che hanno perso la vita nel 2015 mentre tentavano di attraversare il Mar Egeo, tra Turchia e Grecia. Lo ha detto la portavoce dell’Unicef Sarah Crowe all’agenzia di stampa Anadolu, spiegando che ”nel Mar Egeo circa il 30 per cento dei morti quest’anno erano bambini. Attualmente si contano 185 bambini su un totale di 590 morti nel Mar Mediterraneo orientale quest’anno”.
Da quando a settembre ha perso la vita il bambino siriano di tre anni Aylan Kurdi, le cui immagini hanno sollevato l’indignazione collettiva, almeno altri 90 bambini hanno perso la vita nel Mar Egeo solo a ottobre. Una su cinque di queste vittime aveva due anni o meno. In tutto, l’Unicef stima che il cinque per cento dei migranti morti nel Mediterraneo orientale avevano meno di due anni. La maggior parte dei bambini migranti morti quest’anno proveniva da Siria, Afghanistan e Iraq, e avevano meno di 12 anni, riferisce l’Unicef.
Secondo stime dell’organizzazione Onu, il 30 per cento dei 3.563 morti quest’anno nel Mar Mediterraneo è composto da bambini. ”Non abbiamo dati precisi sui bambini che hanno perso la vita in tutto il Mediterraneo perché sono scarse le indicazioni sull’età delle vittime nel Mediterraneo centrale – ha detto Crowe – Nel Mediterraneo centrale si contano 2.890 morti, l’81 per cento del totale delle vittime nel Mediterraneo”. Sempre secondo l’Unicef, dall’inizio di quest’anno più di uno su cinque degli oltre 870mila migranti che hanno attraversato il Mediterraneo erano bambini. Secondo l’Organizzazione mondiale per le migrazioni, in tutto sono state 878mila le persone che hanno attraversato il Mar Mediterraneo nel 2015, un numero quattro volte superiore al 2014. Da allora 3.563 sono morte durante la traversata, tra cui 589 nelle acque tra Grecia e Turchia.