Nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, Papa Francesco – durante la Messa seguita all’apertura della Porta Santa di Santa Maria Maggiore – ha invitato tutti a riferirsi a Maria come Madre della Misericordia e a “immergersi nell’amore di Dio con piena fiducia e senza alcun timore”. “Maria – spiega – è Madre della misericordia, perché ha generato nel suo grembo il Volto stesso della divina misericordia, Gesù”. E Maria, “insieme a noi, si fa pellegrina per non lasciarci mai soli nel cammino della nostra vita, soprattutto nei momenti di incertezza e di dolore”. “Il perdono offerto sul Golgota non conosce limiti – prosegue Bergoglio rivolto ai fedeli interventi alla celebrazione eucaristica – Il perdono della Chiesa deve avere la stessa estensione di quello di Gesù sulla Croce e di Maria ai suoi piedi”. “Maria – dinanzi a Gesù morente che chiede perdono al Padre per i suoi carnefici – è diventata per tutti noi Madre del perdono” perché “Lei stessa sull’esempio di Gesù e con la sua grazia, è stata capace di perdonare quanti stavano uccidendo il suo Figlio innocente”
E ancora parole sul perdono: “La forza del perdono è il vero antidoto alla tristezza provocata dal rancore e dalla vendetta. Il perdono apre alla gioia e alla serenità perché libera l’anima dai pensieri di morte, mentre il rancore e la vendetta sobillano la mente e lacerano il cuore togliendogli il riposo e la pace”. E a braccio il Papa aggiunge: “Cose brutte sono il rancore e la vendetta”. Da Santa Maria Maggiore, il Papa lancia un messaggio forte: “La Porta Santa che abbiamo aperto – dice – è di fatto una Porta della Misericordia”. E dunque tutti quelli che varcano la sua soglia, sono chiamati a immergersi nell’amore misericordioso del Padre e “possono ripartire da questa Basilica con la certezza che avranno accanto a sé la compagnia di Maria”. Al termine della Messa, la preghiera davanti all’immagine di Maria Salus Populi Romani, conservata in una cappella della Basilica e poi all’uscita il Santo Padre ha rivolto parole di saluto ai fedeli presenti.