Una tregua entro la settimana è difficile. Ne è convinto il presidente siriano, Bashar al Assad, il quale ha detto chiaramente che ora come ora nessuno è in grado di assicurare le condizioni necessarie a un cessate il fuoco, nonostante l’accordo raggiunto a Monaco di Baviera la scorsa settimana.
“Finora abbia ascoltato la richiesta di una tregua entro la settimana – ha detto il rais -. D’accordo, ma qualcuno è in grado di creare le condizioni necessarie entro la settimana? No, nessuno. Chi parlerà con i terroristi se un gruppo terrorista rifiuterà di deporre le armi, chi gli chiederà di rendere conto?”.
Per quanto riguarda la recente dichiarazione dell’Arabia Saudita che si è detta pronta ad un’intervento di terra: “Turchia ed Arabia Saudita stanno meramente eseguendo ordini” ha spiegato con un chiaro riferimento agli Stati Uniti. “Il loro compito al momento è di far rullare i tamburi per ricattarci prima di tornare ad un tavolo di negoziati, di minacciarci con un’invasione di terra se non facciamo delle concessioni. Se avessero avuto il via libera per un’invasione di terra l’avrebbero fatto già da un pezzo, almeno da un mese”.
Intanto, mentre le forze del regime di Damasco sono in una fase di ripresa sul terreno grazie al cruciale appoggio della Russia, l’inviato speciale dell’Onu Staffan De Mistura è giunto a Damasco per tentare di salvare gli accordi di Monaco e permettere l’arrivo di convogli umanitari per la popolazione civile.