Sparatoria in Messico: durante alcuni scontri tra polizia e insegnanti, mentre si svolgeva una protesta, un gruppo di uomini ha inziato a sparare sulla folla causando la morte di 6 persone e il ferimento di oltre 100. Le violenze sarebbero esplose dopo che la polizia ha lanciato lacrimogeni sui manifestanti per sgomberare una barricata che da una settimana bloccava una strada ad Asuncion Nochixtlan, cittadina dello stato di Oaxaca. Il sindacato Coordinamento per nazionale dei lavoratori dell’educazione (Cnte) da giorni guidava la protesta ad Oaxaca contro la riforma dell’educazione e l’arresto di due dei suoi leader.
La Commissione per la sicurezza nazionale ha inizialmente negato che gli agenti fossero armati, sostenendo che le foto che li raffiguravano con pistole fossero “false”. Ma il capo della polizia nazionale, Enrique Galindo, ha successivamente dichiarato che una divisione armata è stata schierata dopo che alcuni uomini non identificati hanno “aperto il fuoco sulla polizia e la popolazione”.
“Gli insegnanti non sono stati coinvolti in questa cosa” ha detto Galindo. “Ci sono notizie della presenza di vari gruppi violenti che hanno guidato i blocchi di strade e installazioni strategiche per giorni” hanno affermato il governo federale e dello stato in un comunicato congiunto, chiedendo al sindacato di prendere le distanze da questi gruppi non identificati.
Le sei vittime sono tutte civili, ha detto il segretario per la pubblica sicurezza di Oaxaca Alberto Ruiz Martinez. Altri 55 agenti federali e statali sono stati feriti, 8 di loro colpiti da arma da fuoco, i civili feriti sono almeno 53. I medici hanno riferito che almeno 3 dei morti presentano ferite da arma da fuoco: uno è minorenne, gli altri hanno 23 e 28 anni. Almeno 21 persone sono state arrestate. Il Cnte, considerato ala radicale di un sindacato nazionale, ha denunciato “l’azione repressiva dei governi statale e federale”.