“La Bce è pronta a tutte le eventualità” che si potrebbero verificare dopo il referendum in Gran Bretagna sulla Brexit. E’n quanto ha detto il presidente dell’istituto bancario europeo parlando al Parlamento di Bruxelles.
“La ripresa dell’area euro ha preso slancio dall’inizio dell’anno e ci attendiamo che continui con un ritmo moderato ma costante, sostenuta da una solida domanda interna e dall’efficace trasmissione della nostra politica monetaria”, cha continuato il numero uno dell’Eurotower, sostenendo che l’inflazione “è bassa e crescerà poco nei prossimi mesi”.
“Senza le nostre politiche di stimolo, crescita e inflazione sarebbero significativamente più basse” ha aggiunto Draghi, secondo il quale “il pacchetto di marzo ha mitigato i rischi al ribasso per l’economia dell’Eurozona. E impeto addizionale verrà da misure che sono ancora all’inizio dell’attuazione”.
Molto più cauta la presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, che davanti alla Commissione banche del Senato statunitense ha spiegato che prima di un’ulteriore stretta della politica monetaria la Fed deve essere sicura che la crescita Usa e le assunzioni siano in ripresa, ma soprattutto è necessario che non ci siano shock causati dal risultato del voto del referendum del prossimo 23 giugno sulla permanenza o meno della Gran Bretagna nell’Ue.
“Procedere cautamente nel rialzo dei tassi ci consentirà di mantenere il sostegno monetario alla crescita economica in corso – ha aggiunto la Yellen -, mentre verifichiamo che la crescita torni ad un ritmo moderato, il mercato del lavoro si rafforzi ulteriormente e l’inflazione continui a fare progressi”.