La Turchia ha concesso a 5.502 siriani un permesso di lavoro nella prima metà del 2016. Lo indicano i dati del ministero del Lavoro e della Sicurezza sociale di Ankara, secondo cui le richieste presentate sono state 6.586. La cifra è in aumento rispetto allo scorso anno, quando in tutto furono concessi 4.049 permessi, per effetto di una legge approvata a gennaio che autorizza l’accesso al mercato del lavoro agli stranieri che godono di una protezione temporanea e sono residenti in Turchia.
Nei giorni scorsi, ha suscitato un acceso dibattito l’ipotesi avanzata dal presidente Recep Tayyip Erdogan di creare un meccanismo per la concessione della cittadinanza turca ai siriani che offrano “forza lavoro qualificata”. I rifugiati siriani ospitati nel Paese sono oltre 2,7 milioni.
Oltre all’emergenza immigrazione la Turchia è alle prese con l’allarme terrorismo. Oltre all’Isis il pericolo è rappresentato dai separatisti curdi. Prosegue con cadenza quasi quotidiana la campagna di raid dell’aviazione turca contro obiettivi del Pkk. Nuovi bombardamenti sono stati compiuti nella zona rurale di Habesti del distretto di Hakkari, nella provincia sudorientale di Sirnak, e nell’area di Avasin Basyan, in nord Iraq, uccidendo almeno 12 ribelli curdi.