Un camion bomba è esploso a Kabul, capitale dell’Afghanistan, attorno alle 1:25 locali (le 22:55 italiane) all’ingresso del Northgate Hotel. Nella struttura, che possiede una sorveglianza armata, alloggiano ‘contractor’ stranieri, civili e militari; è situato nel quartiere Pul-e-Chakri, poco distante dall’aeroporto.
L’attacco si è concluso con l’uccisone di tre attentatori e la morte di un poliziotto. Secondo alcune fonti, dopo l’esplosione quattro uomini armati sono entrati in azione all’interno dell’hotel. Subito le forze di sicurezza afghane hanno circondato la zona, isolandola, ed hanno lanciato un intervento militare con pesanti scambi di colpi di arma da fuoco.
L’attacco è stato rivendicato dai talebani per i quali il Northgate rappresenta “un posto di lusso per stranieri”. Nell’operazione, che è durata diverse ore ed è terminata intorno alle 5 del mattino ora italiana, sono rimasti feriti anche quattro agenti. Non si hanno conferme invece di vittime civili, nonostante i talebani abbiano parlato di “decine di vittime”.
La settimana scorsa due attentatori kamikaze legati all’Isis hanno ucciso 80 persone a Kabul e ne hanno ferite altre 230 facendosi esplodere durante una protesta organizzata dai membri della comunità sciita hazara cui partecipavano migliaia di persone. La comunità sciita, che rappresenta il 19% della popolazione afgana a maggioranza sunnita, marciava contro un progetto governativo per la creazione di una linea di alta tensione che collegherà la capitale afghana con il Turkmenistan, l’Uzbekistan e il Tajikistan, ma che escluderà la provincia di Bamiyan – dove vive la minoranza sciita hazara – che subirà, inoltre, il dimezzamento della potenza della corrente elettrica.