Due immigrati marocchini e un avvocato forlivese sono i protagonisti di una storia di provincia che, data la situazione paradossale, potrebbe senza dubbio diventare la sceneggiatura di un film di successo. Una storia che finisce con un colpo di scena vero e proprio: un legale che si rifiuta di difendere il proprio assistito.
Tutto inizia quando due coniugi marocchini decidono di denuciare il comune di Civitella perché costretti ad abitare in una casa popolare “insalubre”, piena di infiltrazioni e di umidità. In effetti, vale la pena ricordarlo, già nel 2014 l’appartamento in questione era stato definito “anti-igienico” dall’Ausl locale. Il comune, allora, avevà però dato la colpa agli inquilini e a una presunta mala gestione dell’immobile.
I due cittadini marocchini, che abitano nella casa dal 2011, hanno però deciso di opporsi al comune, chiedendo un risarcimento di ben 26 mila euro. Il loro caso, quindi, è stato preso in carico da due stimati avvocati locali, Walter Galeotti e Daniele Mezzacapo.
L’avvocato Mezzacapo, però, si è rifiutato fin da subito di prendere in consegna la pratica, precisando che al momento della firma del mandato ci sarebbe stato da parte sua “un errore di distrazione”. A quanto pare, il credo politico dell’uomo non si concilia con la richiesta dei suoi assistiti.
“Non difenderei mai degli extracomunitari sul tema degli alloggi popolari – ha spiegato a “Il Giornale” l’avvocato forlivese -. Sarei incoerente con il mio pensiero politico, visto che ritengo che le case popolari spettino agli italiani prima che agli stranieri. Appena mi sarà possibile rinuncerò al caso”.
Mezzacapo, infatti, è anche capoguppo della Lega Nord in consiglio comunale a Forlì e rappresenta, quindi, un partito che da sempre si schiera contro i “favoritismi” nei confronti degli immigrati a scapito dei cittadini italiani.