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MUFTI’ AL MEETING DI RIMINI: “CHI UCCIDE INNOCENTI NON E’ MUSULMANO”

Chi uccide innocenti, soprattutto ebrei e cristiani – in quanto appartenenti alle tre grandi religioni monoteiste – “non è un musulmano” perché il Corano dice di fare il contrario. Lo dice al Meeting di Comunione e Liberazione – a Rimini Fiera fino al 25 agosto – il gran Muftì della Croazia, Aziz Hasanovic. Invitato come relatore, Hasanovic domanda: “come può una minima quota, una sparuta minoranza di un popolo che oggi raduna 1,4 miliardi di persone creare morte e terrore attribuendolo all’Islam? Si tratta di uso della religione per scopi personali”.

La guida musulmana croata ribadisce che L’Islam è una “religione di pace” deprecando con forza la “propaganda” rispetto agli atti di violenza: “una generalizzazione porterebbe i musulmani in Europa a subire una persecuzione come quella che c’è stata per gli ebrei durante l’olocausto”. “Va a finire che a pagare le atrocità fatte da pochi che hanno sfruttato la religione per scopi personali sono, oltre alle povere vittime dei terroristi, la maggioranza dei musulmani”.

In un affollatissimo incontro, il Muftì chiede di “togliere le ambiguità sull’Islam e su aspetti che ad esso vengono collegati e che con esso non hanno nulla a che fare. Perchè a subire lo sfruttamento indebito della nostra religione siamo noi stessi musulmani, noi cittadini musulmani”. Lo ascoltano anche alcuni vescovi in prima fila e numerosi religiosi che lo applaudono con la platea in diverse occasioni. Soprattutto quando dice che “non è giusto che la religione si indichi come movente di guerre sanguinose. Chi fa violenza si ritiene musulmano ingiustamente”.

Il vero problema – dice Hasanovic, che ha recentemente incontrato Papa Francesco – “sono l’ignoranza e la generalizzazione”. Perchè, spiega, “il terrorismo è la conseguenza dell’ignoranza e della manipolazione degli insegnamento del Corano, dell’indottrinamento settario. Il Corano dice che uccidere un innocente è come uccidere il mondo intero”.

Discorso analogo per i kamikaze: “Al musulmano – sottolinea il Mufti – è proibito suicidarsi, e se lo fa muore da miscredente; figuriamoci se il kamikaze che ammazza se stesso ed altri innocenti possa essere definito come un vero musulmano. Da ciò discende che il vero musulmano non può essere un terrorista”. “Chi si arruola nell’Isis – parla riferendosi ai Foreign fighters – non lo fa per motivi religiosi ma per sfuggire ad una realtà in cui vive da insoddisfatto e viene manipolato. Il nemico più grande dello sviluppo è la insoddisfazione che determina sentimenti distruttivi”.

Il Muftì riporta come esempio la strage di Nizza: “una persona normale potrebbe compiere un atto del genere?”. E poi, sull’assassinio di un prete sempre in Francia, in chiesa a Rouen: “I musulmani devono proteggere i luoghi di culto e non devono dar loro fastidio: figuriamoci se possono far loro del male… Si tratta di azioni compiute da gente fuori di testa che vuole diffondere terrore ed ostilità. E vanno fermati”. Le soluzioni per Hasanovic sono molteplici: “In Europa – spiega – deve esserci l’Islam vero, originale: il problema non è l’islam ma sono alcuni musulmani che confondono quello che fanno con qualcosa di permesso”. Sono dunque necessarie “intese e riconoscimenti” – come già avviene in Croazia – oltre che della “supervisione” delle comunità islamiche.

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